Frosinone – Egato, bloccate le nomine dopo il regalo di Natale a Buschini

Quando la politica non conosce vergogna e preferisce certi personaggi a professionisti veri, seri e soprattutto laureati. Non ha mai lavorato (se non una breve parentesi) ma ha l’arroganza di rivendicare ciò che non merita. Altro che reddito di cittadinanza

FROSINONE – Per primi abbiamo denunciato la vergognosa nomina di Mauro Buschini alla presidenza Egato della provincia di Frosinone.

La sua eredità politica in regione Lazio la conosciamo bene tutti. Sulla concorsopoli di Allumiere se è vero che se l’è scampata dall’inchiesta giudiziaria è altrettanto vero che personaggi come i suoi amici di famiglia e di partito hanno trovato il posto fisso nonostante abbiano ottenuto voti indecenti.

Mentre la politica discute e il Kojak dei Castelli (Daniele Leodori) fa giustizia bloccando il resto delle nomine il buon Buschini per non smentire le sue doti di buon politico pubblica un post su facebook dove giustifica la sua nomina:

Invece di leggere le ricostruzioni fatte sulla sua nomina, peraltro legittime, sarebbe opportuno che Buschini rileggesse il suo curriculum vitae. Forse non lo ricorda. Lo rispolveriamo noi anche a memoria futura e nella speranza che appena eletto il nuovo presidente regionale possa annullare in autotutela questa nomina a dir poco vergognosa:

CV_BUSCHINI_MAURO

La “pelosa” retromarcia sulle nomine da parte di Leodori è avvenuta dopo che il Partito Democratico ha raggiunto l’accordo su Frosinone dove la frattura era, almeno fino a qualche giorno fa, insanabile. Il vice presidente mosso da grande umana passione scrive: “Al fine di liberare dalla discussione elettorale la costituzione degli Egato, Enti importanti che come prevedono le norme nazionali e regionali, hanno il compito fondamentale della gestione integrata del ciclo dei rifiuti secondo criteri di efficienza, sostenibilità ambientale e autosufficienza, sono rinviate le convocazioni dei sindaci per la loro costituzione. Lo dichiara in una nota il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori. “Per evitare polemiche e strumentalizzazioni le assemblee per gli Egato mancanti saranno aggiornate dopo il voto del prossimo 12 febbraio. Il nuovo consiglio regionale, se lo riterrà opportuno, interverrà sulla remunerazione degli Organismi direttivi”, conclude”. A Roma hanno esclamato in coro: “mecojoni…”.

“In questi anni ne avevamo viste tante: prima abbiamo assistito impotenti alla nomina di tutti i candidati del PD che non erano stati eletti in tutti i posti di vertice del governo regionale e negli enti, nelle agenzie e nelle Ipab regionali, poi è stata la volta della concorsopoli di Allumiere e dello scandalo delle mascherine, passando per la svendita dell’Ater e del Forlanini ma quello che sta accadendo in questi giorni è di sicuro il punto più basso dei dieci anni della sinistra al governo della Regione Lazio.

Utilizzare le istituzioni per far quadrare il cerchio delle candidature e sistemare la faida tra correnti interna al PD sul territorio è qualcosa di indegno.

L’elezione odierna di Buschini a Presidente dell’EGATO di Frosinone, il risarcimento per essersi dimesso da Presidente del Consiglio regionale all’indomani dello scandalo di Allumiere, nonostante gli appelli dell’opposizione a fermare questa nuova stipendiopoli laziale, dà l’idea dello stato comatoso della sinistra.

Sanno di perdere e occupano ogni poltrona possibile: intanto da oggi il consigliere regionale Buschini è incompatibile e per questo chiediamo le immediate dimissioni.

Tutto questo nel silenzio del cosiddetto campo largo, evidentemente costruito anche grazie a queste prebende, e del candidato D’Amato impegnato a promettere posti di lavoro ai precari della sanità laziale e ad inaugurare nuovi reparti negli ospedali laziali, quando i pronto soccorso sono al collasso, senza posti letto e medici e con liste d’attesa interminabili.

A questo punto, visto che la sinistra non ha intenzione di fermarsi nemmeno di fronte all’indignazione dell’opinione pubblica, l’unica soluzione è rivolgerci all’ANAC e alla Corte dei Conti. “A poche settimane dalle elezioni l’assessore D’Amato – ora candidato presidente del centrosinistra – accusa il M5s, suoi attuali alleati in maggioranza nella giunta Zingaretti, di aver presentato loro l’emendamento alla legge regionale che assegna ai Presidenti e ai Consiglieri dei nuovi Egato rispettivamente 8000 e 4000 euro di stipendio. E solo ora promette che cambierà le vergognose indennità che anche il Pd stesso ha poi votato.

A questo punto sarebbe meglio che gli assessori del M5s uscissero dalla Giunta prima che anche questa campagna elettorale, come accaduto a livello nazionale, diventi una resa dei conti tra amanti traditi e l’ennesimo ignobile spettacolo agli occhi e ai danni dei cittadini”. Così Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia.