Viterbo – Sulla mostra di Michelangelo l’ottusa visione di Micci & Co.

Queste sono alcune delle ragioni per le quali la Città dei Papi avrà difficoltà ad emergere. Il leader della Lega cittadina è un bravo ragazzo ma la politica è un’altra cosa e non fa per lui

VITERBO – Iniziamo col dire che ci dispiace molto dover scrivere queste righe per spiegare perché, secondo noi, il responsabile cittadino della Lega, Andrea Micci, debba seriamente cominciare a pensare di  lasciare la politica e tornare alla sua professione di avvocato.

Dopo il disastro elettorale pensavamo a delle inevitabili dimissioni sue e dell’altro fenomeno del naufragio della Lega a livello provinciale, il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci, e invece no, asserragliati sul nulla hanno anche da ridire.

Già. Abbiamo letto su un online locale la polemica di Micci e quella di altri personaggi che hanno approfittato dei numeri sulla mostra di Michelangelo per criticare la sindaca Chiara Frontini e l’assessore Vittorio Sgarbi.

Fare cultura in una città di ottusi non è facile. A Viterbo sono in grado di criticare tutto e tutti ma non si mettono mai in gioco o in discussione. Fare figure di m…a e non prendere un voto non basta per andare a nascondersi dietro le falde dell’Urcionio.

Abbiamo letto le seguenti dichiarazioni dell’avvocato Andrea Micci:

Spesi circa 184mila euro, per 4116 visitatori di cui 3800 circa paganti, per un incasso di 21184 euro.

Dal 30 ottobre al 31 gennaio, quei 4mila che sono entrati al museo sotto i portici di palazzo dei Priori sembrano essere pochi. In assoluto e rispetto a quanto è stato investito. E meno male che ci sono state le scolaresche a riempire giornate altrimenti vuote. Alunni e studenti, sommati ai viterbesi (923 quelli che hanno dichiarato la loro residenza) fanno quasi metà del totale ingressi.

Scorrendo giorno per giorno l’andamento delle visite, in due occasioni si è toccato il minimo. Un solo ingresso. Il 22 novembre e il 26 gennaio, nel primo caso probabilmente un turista, nel secondo un viterbese. Due il 23 gennaio, tre il 10 e 30 novembre.

La mostra è partita il 30 ottobre con 74 ingressi (di cui 5 viterbesi). Mentre si contano sulle dita di una sola mano, le volte in cui è stata superata la soglia dei cento in un solo giorno. Cinque.

Il primo novembre (108 con 27 viterbesi e 3 omaggi). Poi si salta direttamente al 7 gennaio, con 130 ingressi, di cui 27 viterbesi e 3 omaggio. L’8 gennaio, (137, con 61 viterbesi e 9 omaggio), il 14 (152 di cui 52 di Viterbo e 18 omaggio) e il 15 (116, con 71 viterbesi e 7 omaggi).

In diverse occasioni, sotto la decina (8 il 20 dicembre, 7 il 23, 9 il 19 gennaio, 7 il 20, 6 il 27, 10 il 30 e 9 per il 31 gennaio, giorno di chiusura).

A tirare un po’ su i numeri, per quanto possibile, le scolaresche. Il 16 novembre, su 75 ingressi, 60 sono di alunni, il 18 sono 46 su 53, il 28, 55 su 57, il primo dicembre 41 su 49. Il 5 dicembre rappresentano la totalità degli ingressi, 34 su 34.

Iniziamo col dire che 184 mila euro per 4116 visitatori di cui 3800 paganti sembrerebbero una cifra esagerata. Noi riteniamo esattamente il contrario. Micci & Co., che non saprebbero neanche dove iniziare per avere un dipinto di terz’ordine da esporre al circoletto del Pilastro, dimenticano un principio fondamentale di quella mostra. La comunicazione di massa.

Mai, almeno da quando c’è Sgarbi assessore, Viterbo è apparsa così tante volte e così frequentemente sui canali nazionali di Rai e Mediaset.

Servizi dedicati alla mostra. Terze pagine (la terza pagina è quella destinata alla cultura, ndr) di tivvù e quotidiani interamente dedicate ad una città completamente dimenticata da Dio come Viterbo.

Basterebbe chiedersi quanto costa al minuto uno spot televisivo in prima o seconda serata per stabilire se quei soldi siano stati spesi bene o male. Da una parte si deve cominciare. Purtroppo le macerie lasciate dai trogloditi della cultura sono pesantissime. Basti pensare che un evento di magnificenza mondiale come Santa Rosa ancora non trova lo spazio adeguato come invece fa il Palio di Siena o i ceri di Gubbio o quelli di Nola.

Di chi è la colpa? Di quei viterbesi che, come ai tempi del vescovo Adelchi Albanesi (chissà sei nostri prodi ricordano chi fosse) si opposero al doppio binario della Roma Nord al grido “Saremo invasi dai romani“. Invece siamo stati invasi dagli immigrati anche con un solo binario e non c’è verso di mandarli via.

Sappiamo però che le chiacchiere le porta via il vento. Diciamo a Micci come a tanti altri di collaborare e di trovare risorse per promuovere un territorio ignorato e desolato, dove fa notizia una ruota panoramica e non la mostra di un’opera d’arte che, seppur già vista è comunque un evento. Sfido loro a mostrare il biglietto di una loro presenza dove hanno potuto ammirarla in altre località italiane.

Invece di rompere le palle su Michelangelo avrebbe dovuto continuare a dare seguito al progetto del suo predecessore, senatore Umberto Fusco, nel promuovere un termalismo povero e ridicolo. Solo chiacchiere. Tante chiacchiere. Ricordo al talentuoso avvocato quanto improvvido politico che insieme agli altri è stato al governo della città per 5 anni ma nessuno ha memoria di cosa abbiano lasciato di scritto ai posteri, nei libri di storia o su una più accessibile e modificabile Wikipedia. Niente. Zero. La mostra su Michelangelo, loro malgrado, invece ci sarà. “Non ti curar di lor, ma guarda e passa” presente nel canto 3 dell’Inferno dove Dante affronta il peccato dell’ignavia, ovvero della viltà.  In queste poche parole si racconta molto del vissuto di Dante, delle sue convinzioni politiche e della sua integrità morale che lo portò a non scendere mai a compromessi, a mantenere ferme le sue posizioni e i suoi ideali pagando tutto questo con l’esilio. Ma sì. Che ce frega di Dante. Che ci frega di Virgilio. Ma che ce frega di Michelangelo. Una bella sagra della porchetta e tutto passa. Intanto, la prossima settimana, si svolgerà uno dei più importanti appuntamenti per il turismo internazionale e cioè il Seatrade Cruise Global di Miami (o meglio Fort Lauderdale) e nessuno ha mosso un dito o messo mani alle proprie tasche per andare a promuovere la Tuscia se non un isolato quanto eretico sindaco che vive a Tarquinia. Senza visione, dalle 19.30 in poi, la città tornerà ad essere quella di un tempo quando era piena di giovani militari e i viterbesi rintanati dentro casa. Prima c’erano goliardici militari che qualche volta faceva anche a pugni. Vero. Adesso al loro posto ci sono frotte di immigrati che fanno a pugni, rapinano, scippano, pisciano ovunque, spacciano e ti obbligano a rimanere dentro casa. Per l’opposizione il problema è la mostra di Michelangelo.