Viterbo – Piscina, l’ex società gestore Maco condannata a risarcire il Comune

VITERBO – Un milione e 700 mila euro: questo è quanto deve ricevere il Comune di Viterbo dalla Maco, società sportiva dilettantistica Arl, responsabile della gestione della piscina comunale del capoluogo a cavallo tra 2017 al 2019.

La società – come scrive Tommaso Zei sul Corriere di Viterbo – che per due anni ha gestito l’impianto comunale, è stata infatti condannata dal giudice a risarcire il Comune al termine di un lungo contenzioso.

A stabilire la condanna e l’ammontare del danno economico da risarcire è stato il tribunale di Viterbo, al termine della causa civile che ha visto coinvolta anche l’associazione sportiva Larus.
Il giudice Davide Palmieri, esaminati gli atti della controversia, ha sposato in pieno le ragioni presentate da parte dei legali di palazzo dei Priori, che contestavano, nei confronti della società, alla quale dal 2017 era stata data la gestione della struttura di Largo Veterani dello Sport, nel quartiere Murialdo, il mancato adempimento degli accordi sanciti dalla convenzione stipulata con l’amministrazione comunale.

Tra questi, come si legge nelle carte delle sentenza di primo grado, il Comune sottolinea “l’inadempimento dell’obbligazione di eseguire i lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico, realizzati solo in parte, il mancato pagamento dei canoni di affitto e l’interruzione dovuta per morosità nei confronti del gestore idrico (Talete)”.

Accolte le richieste dei difensori
La richiesta di risarcimento avanzata dal Comune ammontava a un milione e 200 mila euro, la sentenza ne ha comminati invece 1.706.775,66, accogliendo le richieste degli avvocati della parte pubblica e riconoscendo in più anche il danno sociale provocato alla comunità per l’interruzione del servizio.

Il giudice ha infatti riconosciuto un milione e 200 mila euro “per la mancata esecuzione dei lavori di efficientamento energetico”; 227 mila euro per “il mancato pagamento dei canoni” e 279 mila euro “per il danno derivante dalla necessità, per il Comune di Viterbo, di gestire l’impianto dopo la revoca”, si legge sulle sentenza firmata dal giudice del tribunale di Viterbo.

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