Regione Lazio – Sul mancato finanziamento al SeaTrade Musolino: “Noi autonomi. Non abbiamo bisogno di mancette”

CIVITAVECCHIA – Non si placano le polemiche per l’ordine del giorno presentato da Italia Viva per far partecipare la regione Lazio all’edizione 2024 del SeaTrade di Miami (in realtà Fort Lauderdale).

Un impegno di spesa affinché la regione potesse rappresentare al meglio il suo territorio e promuovere i suo tre porti tra quali quello di Civitavecchia ovvero il Porto di Roma.

Appuntamento fondamentale in vista del Giubileo e delle importanti firme e accordi che in quei giorni di aprile si susseguiranno.

Sappiamo come è andata. La consigliera civitavecchiese Emanuela Mari, travisando la finalità di quel contributo definito dalla stessa “mancetta” ha provocato le ire delle comunità portuali e delle città che non saranno quindi rappresentate.

Tirato in ballo dalla Mari, anche se indirettamente, abbiamo chiesto al presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Pino Musolino: “Ho aspettato 24 ore prima di rispondere – ci dice il numero uno di Molo Vespucci – perché ho veramente faticato a capire senso e contenuto degli interventi.

Riletti con attenzione i documenti, devo dire che ne capisco ancora meno il senso.

I fondi che la regione aveva previsto erano per la partecipazione delle Regione stessa al Seatrade, visto che, come Adsp, noi abbiamo già da tempo stanziato i nostri fondi e organizzato la nostra missione istituzionale, e non potrebbe essere altrimenti.

Però nell’anno nel quale il Lazio come regione ha stabilito il record di passeggeri in Italia, mi sembrava logico ed inevitabile che ci fosse una partecipazione convinta della regione.

Ricordo inoltre che noi siamo una amministrazione dello Stato, non riceviamo “mancette”, amministriamo realtà complesse in maniera efficace, come dimostrato dai risultati oggettivi.

Forse il poco felice riferimento alle mancette è legato ad una certa dimestichezza con il tema, viste anche le note vicende familiari e svela di più rispetto a chi l’ha profferito che rispetto al lavoro delle donne e degli uomini al servizio di un Ente che lavora, e sempre lavorerà, per il bene pubblico”.