Latina – Antimafia, accessi abusivi su Iannotta e misure di prevenzione: qualcosa non torna

L’archivio della Procura Nazionale Antimafia violata migliaia di volte e scaricati 33.528 file tra i quali quelli dell’imprenditore di Sonnino. Sei accessi non autorizzati e dopo due mesi si conclude la proposta di prevenzione. A chi sono servite quelle pagine e perché non si è tenuto conto delle tante incongruenze che hanno determinato la caduta dell’imprenditore?

LATINA – Continua a tenere banco a livello nazionale il caso dei dossieraggi a carico di politici e imprenditori vicini al centrodestra.

Uno di questi è stato Luciano Iannotta che, già nella bufera per l’anomala inchiesta della Squadra Mobile di Latina, è stato associato ad ambienti vicini al centrodestra e affossato sia mediaticamente che economicamente da misure di prevenzione che oggi sono lette in maniera a dir poco imbarazzante.

Luciano Iannotta è diventato un caso nazionale di malagiustizia e lo Stato (che nel frattempo è alle prese con il rischio di un risarcimento multimilionario) ha adottato nei suoi confronti misure di prevenzione fortemente contrastanti e, in molti casi, incomprensibili.

Per arrivare alla confisca e ai titoli dei giornali sui “50 milioni” sono stati utilizzati mezzi leciti o anche in questo caso qualcosa può essere stato studiato e preordinato chissà per quale scopo?

Latina – Dossier e macchina del fango: Durigon, Tripodi, Zaccheo e Adinolfi nel mirino di Pasquale Striano il “cacciatore”

A far sorgere i dubbi l’inchiesta di Perugia condotta dal super procuratore Raffaele Cantone.

Nelle carte “pubbliche” dell’inchiesta si è scoperto che i protagonisti della vicenda Iannotta sono stati “spiati” in modo illecito dal sottotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano.

Il 13 agosto del 2021 l’ex maresciallo delle Fiamme gialle divenuto ufficiale scarica tutti i dati relativi a Luciano Iannotta. Lo fa in modo abusivo nonostante fosse in corso l’inchiesta da parte della Dna e della Procura di Latina. Documenti pieni di informazioni e di esiti legati al lavoro degli inquirenti. Documenti delicati che sono stati pazientemente scaricati e consegnati a qualcuno:

Ecco la cronologia degli accessi abusivi del 13 agosto 2021:

  1. SIDDA.SIDD OOLE.2143379.PDF
  2. SIDDA.SIDDA OOLE.2179776.DOCX
  3. SIDDA.SIDDA OOLE.2174227.PDF
  4. SIDDA.SIDDA OOLE.2111468.PDF
  5. SIDDA.SIDDA OOLE.2183499.PDF
  6. SIDDA.SIDDA OOLE.2183546.PDF

Non solo lui è stato oggetto di violazioni ma anche il suo ex braccio destro Natan Altomare in data 9 marzo 2021 quindi sei mesi prima:

  1. SIDDA.SIDDA OOLE.2486960.PDF
  2. SIDDA.SIDDA OOLE.1860657.PDF
  3. SIDDA.SIDDA OOLE.1732025.PDF

Nella stessa data e cioè il 9 marzo 2021 gli accessi abusivi hanno riguardato il “pentito” Riccardo Agostino:

  1. SIDDA.SIDDA OOLE.1103932.DOC
  2. SIDDA.SIDDA OOLE.1071433.DOC
  3. SIDDA.SIDDA OOLE.1071438.DOC

Il 4 ottobre 2021 esce il documento di proposta del sequestro preventivo da parte della Procura di Roma su relazione della Squadra Mobile di Latina:

Su questo documento già all’epoca l’avvocato di Luciano Iannotta, Mario Antinucci, aveva contestato, proponendo appello al provvedimento, alcune evidente incongruenze e perplessità:

L’analisi in chiave diacronica della Proposta di prevenzione del 04.10.2021, del Decreto di sequestro del 26.01.22 e del Decreto di confisca del 23.09.23 consentono di rilevare il dato testuale:

[Conclusioni e richieste, pag. 671 della Proposta di prevenzione del 04.10.2021 … profilo personale: è riconducibile alle categorie di pericolosità sociale contemplate: dall’art. 4, comma 1, lett. b),  in quanto indiziato del delitto di cui all’articolo 12 quinquies, comma 1, del decreto-legge 8 giugno 1992, n. 306, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 1992, n. 356 , attualmente previsto dall’art. 512 bis c.p., nonché del delitto ex art. 629 c.p. aggravato ex art 416 bis.1 c.p; dall’art. 4, comma 1, lett. i bis) D. Lgs. N. 159/2011, perché indiziato del delitto di cui all’art 640 bis c.p.; dall’art. 4 lett. c) in relazione all’art. 1 lett. b) e c) del d.lgs 159/2011, in quanto soggetto che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che viva abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose, nonché dedito alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo la sicurezza pubblica.

Pag. 59 del Decreto di sequestro del 26.01.22 La durata dell’arco di vita dell’interessato (circa 20 anni) in uno all’apprezzabile soluzione di continuità … consentivano di ridurre la pericolosità dello Iannotta non solo a quella qualificata derivata dalla fattispecie per le quali è stato indagato ed è allo stato imputato (c.d. Dirty Glass), ma anche a quella generica di cui all’art. 1 lett. b) Dec. Lg.vo 159/2011 tenuto conto dei profitti derivati dalla attualità delittuosa alla quale era dedito, stimati per decine di milioni di euro che invero consentirono allo Iannotta di realizzare quell’impero criminale di cui si è detto …].

Pag. 25 del Decreto del 26.06.23 .. All’esito di detta valutazione questo collegio riteneva che Iannotta fosse dedito dagli anni 90 e fino all’attualità ad attività delittuose sussumibili nelle fattispecie lucrogenetiche … peraltro l’ampiezza di vita dell’interessato (circa 30 anni>) in uno all’apprezzabile soluzione di continuità … consentivano di ridurre la pericolosità dello Iannotta non solo a quella qualificata derivata dalla fattispecie per le quali è stato indagato ed è allo stato imputato (c.d. Dirty Glass), ma anche a quella generica di cui all’art. 1 lett. b) Dec. Lg.vo 159/2011 tenuto conto dei profitti derivati dalla attualità delittuosa alla quale era dedito, stimati per decine di milioni di euro e che invero consentirono allo Iannotta di realizzare quell’ingente accumulazione patrimoniale derivante dall’impiego di risorse illecite, in un valore stimato di cespiti per circa 50.000.000,00 di euro.

Pag. 183 del Decreto del 26.06.2023 decisione “… Ritenuta quindi la pericolosità generica del proposto a far data dai primi anni 90 vero è che nel tempo, lo Iannotta manifesta anche elementi di PERICOLOSITA’ QUALIFICATA in relazione alla quale, pure, il P.M. ha motivato la proposta…“.

«Gli accessi sono maggiori di 800. Dal primo gennaio 2019 al 24 novembre 2022 Striano all’interno della banca dati Siva ha consultato 4.124 Sos, un numero spropositato. Digitato 171 schede di analisi e 6 schede di approfondimenti seguite digitando il nominativo 1531 persone fisiche 74 persone giuridiche. Ha cercato 1.123 persone sulla banca dati Serpico, ma potrebbero essere pure 3mila le ricerche, io sto parlando delle persone. Ha effettuato 1.947 ricerche alla banca dati Sdi. Siamo ad oltre 10mila accessi e il numero è destinato a crescere in modo significativo», ha rivelato Cantone.

“Credo ci sia l’esigenza di ripristinare la verità sui fatti che sono stati detti in questa fase, alcuni riportati in modo generico non avendo conosciuto gli atti, e per intervenire a tutela di un’istituzione sacra come la procura nazionale”. Esordisce così il procuratore di Perugia Raffaele Cantone in commissione parlamentare antimafia, ascoltato in merito all’inchiesta di Perugia sui presunti dossieraggi a discapito di politici, calciatori e vip in generale.

“I numeri di questa vicenda lasciano pensare che ci sia altro – ha proseguito – sono molto più preoccupanti di quelli ad oggi e emersi, sono numeri che inquietano perché sono mostruosi”. Ieri in commissione era stato ascoltato il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo che è parso ipotizzare un ‘sistema’ dietro le condotte del singolo, Pasquale Striano, il finanziere capo della sezione Segnalazioni Operazioni Sospette, principale indagato al momento, a cui sono contestati centinaia di accessi abusivi alle banche dati secretate. Per Melillo sono condotte “difficilmente compatibili con la logica della deviazione individuale”.

 Anche Cantone sostiene che Striano non sia l’unico coinvolto. “Il mercato delle Sos non si è affatto fermato – ha detto il procuratore, citando “una prova clamorosa”. Durante la prima fuga di notizie è uscito un riferimento ad una Sos riguardo a un imprenditore che avrebbe avuto a che fare col ministro della Difesa, quella Sos non era stata vista da Striano. C’era qualcuno che continuava a vendere sotto banco le Sos”.

– SEGUE

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