Regione Lazio – AMA decide di rispettare la legge, basta rifiuti inviati illegalmente agli impianti TM

Dopo la sentenza pilota del Tar sul caso FRZ di Formia e l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Cassino sul ciclo dei rifiuti qualcosa è cambiato

ROMA – Ci sono 1.600 tonnellate di rifiuti giornalieri che hanno cambiato “giro”. Tonnellate di monnezza che prima erano “nascosti” o finivano negli impianti illegali di TM (trattamento meccanico) altrimenti non c’è altra spiegazione.

A decidere che il TM non sono idonei a trattare i rifiuti lo ha stabilito la Corte Europea già da anni e lo ha definitivamente certificato il Tar del Lazio che ne ha bandito il passaggio (costoso ed inutile) e che ha fatto finire sul tavolo della Procura di Cassino un fascicolo per traffico illecito di rifiuti.

I rifiuti indifferenziati vanno trattati in via esclusiva dagli impianti TMB (trattamento meccanico biologico) e l’iniziativa della Procura di Cassino sembra aver svegliato dall’insolito torpore anche gli uffici della regione Lazio e quelli del commissario straordinario per i rifiuti di Roma ovvero il sindaco Roberto Gualtieri.

Continuare a mandare i rifiuti negli impianti di TM è vietato se non a determinate condizioni e parametri.

Ribadito ciò, in questi ultimi giorni, gli impianti TMB rimasti operativi nella regione (pochi) sono stati invasi da un importante flusso di rifiuti indifferenziati provenienti da Roma e raccolti da AMA.

Si parla di circa 1.600 tonnellate giorno che stanno dividendo tra Colfelice (FR), Aprilia (LT), Roma Rocca Cencia e Viterbo.

AMA ha chiesto ed ottenuto di inviare anche alla SAF di Colfelice che ha un impianto non proprio di prossimità e molto costoso.

La nuova strategia di AMA coincide con la sostituzione dalla direzione del servizio gestione impianti Emanuele Lategano che fino a qualche tempo fa supervisionava la verifica dei flussi esterni dei rifiuti indifferenziati e differenziati provenienti dalla raccolta, sia in ingresso che in uscita dagli impianti gestiti o dai consorzi di filiera?

Perché AMA adesso lo ha fatto? La regione Lazio non ha detto niente così come anche il commissario straordinario ai rifiuti Roberto Gualtieri alle prese con il tour dei cantieri fantasma da inaugurare non ha profferito parola.

Il problema c’è ed è grosso tanto da spingere il governatore del Lazio Francesco Rocca a “minacciare” le province. O le province si aprono una discarica tutta loro o deciderà il presidente d’impero dove sotterrare i rifiuti in attesa che Roma si doti di un termovalorizzatore.

“Latina, Roma, Frosinone e Rieti devono avere i loro siti senza conferire altrove. Questo per me non è un aspetto negoziabile. In un dialogo sereno, trasparente e rispettoso dell’ambiente dobbiamo individuare i siti più adatti, ma il ‘Non nel mio giardino’ con me non passa”.

Ha inoltre aggiunto: “Tutta la regione conferisce nella discarica di Viterbo e non è giusto per i cittadini viterbesi. Peraltro continuando così la capienza del sito si assottiglia e quella provincia sarebbe costretta a cercare altri siti”.