Montefiascone – Lipu Viterbo scrive alla sindaca: “Distrutta area di nidificazione di Folaghe e Svasso Maggiore”

MONTEFIASCONE – Enzo Calevi in qualità di delegato Lipu Viterbo ha inviato alla sindaca Giulia De Santis una informativa sulla “Distruzione dell’area di nidificazione di uccelli acquatici nel litorale nord del lago di Bolsena, proprietà demaniale del Comune di Montefiascone, Località Lucrino”.

“I Nostri associati del Vostro Comune”, si sottolinea, “ci confermano che sulla vasta area distrutta v’era nidificazione accertata di folaghe e di svasso maggiore. Probabile il Tuffetto, unica area rimasta fra l’altro in tutto il Comune, in Località Gabelletta (Lucrino). Ci dicono inoltre che l’Assessore di riferimento in Comune era stato preavvertito, prima di iniziare i lavori in Località Gabelletta. Già il primo degli interventi 2023 era stato molto invasivo, poiché aveva aperto già la barriera di protezione dell’incannucciato. Potando i salici ed altra barriera naturale di protezione senza che questa disturbasse in alcun modo il passaggio pedonale. Già in questa occasione veniva messa a rischio la tranquilla nidificazione. Ma il recentissimo intervento del Marzo corrente anno, che ha interessato anche l’area attigua, ha davvero distrutto in modo impressionante tutto. Le ricordiamo che la Direttiva 2009147CE del Parlamento Europeo e del Consiglio 30 Novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, prevede la protezione degli stessi e degli ambienti riproduttivi, sito che in questo caso è stato semplicemente distrutto, direttiva recepita dalla Regione Lazio con decreto DGR 612 – 16.12.2011 e successive, dove identifica chiaramente le aree ZPS per la protezione degli uccelli selvatici, e dove il lago di Bolsena e le sue isole, con anche il Comune di Montefiascone, è chiaramente indicato con la sigla identificativa in tabelle IT6010055. Siamo desolati e chiediamo spiegazioni, visto che lo stradello del frequentato percorso naturalistico, non interessava ciò che è stato completamente distrutto dall’intervento, e qualunque altro progetto del Comune in merito, doveva prevedere la protezione, come da Legge, di tale sito riproduttivo”.

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