Regione Lazio – Sull’Ares 118 e l’appalto dell’elisoccorso le mani dell’Anac e della Procura di Roma

L’impresa che dovrebbe svolgere l’attività ha dichiarato di avere elicotteri che invece non possedeva e qualcuno (che stanno cercando) ha aspettato che li avessero di nuovi per fare l’aggiudicazione

ROMA – La notizia pubblicata questa mattina sulle pagine di Repubblica sui chiarimenti mossi dall’Anac all’Ares 118 dovrebbe spingere questa volta il presidente della regione Lazio a riflettere seriamente sull’operato della potentissima direttrice generale e pluri commissaria Maria Paola Corradi, protagonista tra l’altro di un buco di bilancio monstre sul quale sta indagando anche la Corte dei Conti.

Questa volta l’Anac ha chiesto (per la seconda volta) chiarimenti sull’affidamento della gara di elisoccorso vinta da Elifriulia, società dal nome italiano ma di proprietà spagnola.

Quando la società spagnola ha partecipato alla gara ha dichiarato di possedere, come prevedeva il capitolato, un certo numero di elicotteri pronti a svolgere le missioni.

 

Maria Paola Corradi – direttore generale Ares 118

 

In realtà una dichiarazione che, almeno dalle carte in nostro possesso (le stesse dell’Anac), è risultata essere falsa.

Non possedeva gli elicotteri che aveva dichiarato semplicemente perché non suoi e ufficialmente immatricolati da altra società e da tempo in servizio operativo in Francia.

Dunque, un anno prima della conferma da parte di Elifriulia dell’originaria offerta che ne prevedeva la messa a disposizione per la Regione Lazio, gli elicotteri stavano in realtà già svolgendo il servizio per un altro operatore. Con semplici ricerche in rete è risultato che gli elicotteri sono attualmente in uso al SAMU (Service d’Aide Médicale d’Urgence), servizio che organizza
soccorsi di emergenza e di trasporto in ospedale sul territorio francese.

Rispettivamente:

l’elicottero con numero identificato 21017 è siglato “SAMU 59″

 

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  • l’elicottero con numero identificato 21053 è siglato “SAMU 69”

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Ora sia l’Anac, e adesso anche la Procura di Roma, vogliono capire perché la centrale acquisti non abbia verificato, durante l’istruttoria, il reale possesso dei mezzi che, come dimostra quella banale e semplice visura, poteva smascherare subito la falsa dichiarazione in fase di aggiudicazione.

Qualcuno sostiene che questa operazione, cioè aver ritardato per quasi due anni l’aggiudicazione del servizio, sia servita per dare il tempo necessario ad Elifriulia di avere il possesso reale degli elicotteri (nuovi o vecchi non lo sappiamo) che gli ha poi permesso di poter chiedere il cambio, cosa che è avvenuta, con quelli di “cartone” che aveva dichiarato precedentemente.

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Parliamo di un appalto da 53 milioni e mezzo di euro con la gara precedente prorogata per cinque anni e mezzo, assegnando ai vincitori ulteriori 76,8 milioni.

Come detto l’Anac ha chiesto ulteriori chiarimenti che devono arrivare da parte dell’Ares 118 entro 30 giorni ma, in realtà, ne mancano ormai pochi visto che l’invito a dedurre porta la data dell’11 aprile scorso.

Un’indagine  che va ad aggiungersi a quella sull’appalto per il servizio ambulanze, gestito sempre da privati, assegnato nove anni fa per 22 milioni e mezzo di euro e da sei anni oggetto di proroghe su proroghe con spese folli che hanno contribuito a confermare Maria Paola Corradi, per 12 anni consecutivamente, alla guida dell’Ares 118.

Gli accertamenti dell’Autorità nazionale anticorruzione seguono l’analisi fatta dalla Corte dei Conti sulla gestione della Regione Lazio, che ha evidenziato i 40 milioni di euro di debiti con cui lo scorso anno ha chiuso il bilancio l’Ares, con gli stessi servizi appaltati che sono passati da una spesa di 8,1 milioni a una spesa di 11,1.

L’appalto per l’elisoccorso che è stato indetto dalla Regione, per conto dell’Ares, risale ormai al lontano 2019.

Una gara del valore iniziale di 53,8 milioni, per assegnare il servizio per cinque anni di soccorso immediato delle chiamate in codice rosso.

Gara che ha subito molteplici interruzioni e dove tutt’oggi pendono giudizi.

Dopo il primo annullamento, 6 ottobre 2020, è stata così indetta una nuova gara del valore di 65,6 milioni, a cui hanno risposto tre operatori: Babcock Mission Critical Services Italia spa, Elifriulia arl ed Elitaliana srl.

Tutto bloccato da ulteriori ricorsi e poi un altro via libera l’11 marzo 2022 ma la stipula del contratto con Elifriulia arriva soltanto il 22 dicembre dell’anno scorso.

L’Anac, dopo un primo confronto con l’Ares e con la Regione, ritiene che la gara assegnata alla fine del 2022 presenta “diversi profili di anomalia e criticità”.

Contestati la mancata segnalazione alla stessa Anticorruzione dell’esclusione di Elitaliana per problemi di regolarità fiscale e gli elicotteri cambiati da Elifriulia dopo l’assegnazione dell’appalto perché quelli indicati nell’offerta erano considerati ormai “usati” essendo trascorso troppo tempo.

Sospetti anche sulla scelta della Regione di far analizzare a una specifica commissione la proposta del cambio dei mezzi e sui componenti della stessa.

Le carte sono finite inevitabilmente anche presso gli uffici della Procura della Repubblica di Roma a piazzale Clodio.

Tutto questo scandalo (ambulanze ed elisoccorso) non tocca la “direttora” che continua a sedere al suo posto e per l’ottimo lavoro svolto, cioè il buco multimilionario alle casse della regione Lazio, è stata premiata con due incarichi commissariali, uno al Giubileo e l’altro alla gestione dell’Ospedale San Giovanni.

Qualcuno sostiene che sia intoccabile per via del marito (Paolo Cecchini della Alfredo Cecchini costruzioni che di appalti con la regione ne vince a iosa) e che addirittura sia riuscita ad intimidire il presidente Francesco Rocca che aveva osato pensare al commissariamento dell’Ares 118 mettendoci qualcun altro.