Dopo la clamorosa batosta elettorale il premier Marcel Ciolacu si è dimesso aprendo una profondissima crisi nel partito social democratico
BUCAREST – George Simion e il suo partito AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni) hanno ottenuto uno straordinario successo elettorale che ha sconvolto il panorama politico romeno, proiettando il giovane leader conservatore verso la presidenza della Repubblica. Un’affermazione dirompente, che richiama da vicino il percorso tracciato in Italia da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, a cui Simion si ispira apertamente.
Simion, vicepresidente del gruppo ECR al Parlamento europeo, aveva già conquistato l’attenzione internazionale nel 2023, quando fu ospite d’onore ad Atreju.
Il suo discorso, più volte interrotto da ovazioni e applausi, aveva lasciato il segno. Oggi quel consenso si è trasformato in una valanga di voti: con il 40,96% ottenuto al primo turno, Simion ha doppiato il candidato centrista Nicusor Dan (20%) e si prepara ad affrontare il ballottaggio del 18 maggio con ampie chance di vittoria, anche grazie al possibile sostegno dell’ex premier Victor Ponta (13,05%).
Roma – Atreju, il leader di Aur George Simion infiamma il popolo di Fratelli d’Italia
Il popolo romeno ha lanciato un messaggio inequivocabile: basta con il vecchio sistema. Le urne hanno premiato una proposta identitaria, conservatrice e patriottica, in netta rottura con la classe dirigente accusata di corruzione e clientelismo.
Una tendenza già emersa nel novembre scorso con il successo clamoroso dell’indipendente Calin Georgescu, poi escluso per presunte interferenze esterne, e che ora trova piena conferma nella figura di Simion.
Ma il leader di AUR è andato oltre. Ha saputo catalizzare la rabbia contro l’establishment, ampliando la propria base elettorale e conquistando anche i giovani e i romeni all’estero. Ha già annunciato che, in caso di vittoria, nominerà Georgescu primo ministro, a conferma di una visione condivisa e coerente.
Nel quartier generale di AUR, la notte elettorale è stata vissuta come un evento epocale. Presente anche l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, vicepresidente di ECR, a sottolineare la portata europea di questa svolta. «Il popolo rumeno si è espresso. È ora di farsi sentire! È stata più di una scelta: è stato un atto di coraggio, fiducia e unità», ha scritto Simion su X. «È la vittoria di chi crede veramente nella Romania: un Paese libero, rispettato e sovrano».
Il terremoto politico ha già prodotto le prime scosse: il premier socialdemocratico Marcel Ciolacu ha annunciato il proprio passo indietro, riconoscendo che la coalizione di governo ha perso ogni legittimità dopo la disfatta del candidato ufficiale Crin Antonescu.
Bucarest – George Simion trionfa al primo turno delle presidenziali in Romania: i risultati completi
A rendere ancora più critica la situazione per il centrosinistra è un’inchiesta esplosiva che coinvolge figure di spicco dell’ex maggioranza, travolta da scandali legati a frodi immobiliari e favoritismi politici, e che rischia di compromettere ulteriormente la credibilità delle élite di governo.
In questo scenario, Simion si presenta come l’uomo del cambiamento, con un progetto chiaro: costruire una Romania sovrana, protagonista in una nuova Europa riformata. Pur ribadendo l’impegno euro-atlantico del Paese, ha chiesto che Bucarest partecipi «da pari a pari» nei consessi internazionali, anche alla luce dell’importante ruolo strategico che la Romania si prepara ad assumere con la costruzione della più grande base NATO d’Europa.
Il 18 maggio sarà il secondo tempo di una partita storica. Ma George Simion ha già dimostrato di avere il popolo dalla sua parte. E il futuro della Romania potrebbe presto parlare il linguaggio del conservatorismo moderno, libero e sovrano che tanto somiglia a quello di Giorgia Meloni.