Viterbo – Dehors, partito l’esame del nuovo regolamento: timori su burocrazia e parcheggi, ma anche modifiche in vista

La discussione a Palazzo dei Priori ha riscontrato criticità non appena iniziata

VITERBO – È iniziato in terza commissione il percorso del nuovo regolamento sui dehors, il provvedimento che dovrà stabilire come bar, ristoranti e attività di somministrazione potranno utilizzare gli spazi pubblici. Il testo, composto da diciassette articoli e tre allegati, distingue tre aree della città con regole diverse: il centro storico, le zone di pregio fuori le mura e il resto del territorio urbano e delle frazioni.

Secondo l’assessore Emanuele Aronne si tratta di un lavoro lungo, frutto di due anni di incontri con le associazioni di categoria e con i professionisti del settore. “Anche se il regolamento non è ancora in vigore – ha spiegato – molti operatori si sono già adeguati alle nuove norme. Abbiamo recepito i suggerimenti arrivati dalle organizzazioni rappresentative e li abbiamo tradotti nel testo.”

La discussione, al momento, si è fermata all’articolo sei, ma non sono mancate le prime perplessità. La capogruppo di Fratelli d’Italia, Laura Allegrini, ha giudicato troppo stretti i tempi per il rinnovo delle concessioni: “Dieci giorni non bastano, non si fanno i rilievi in così poco tempo. Lo dico per tutelare anche gli impiegati comunali.” La consigliera ha poi criticato quella che definisce un’eccessiva burocratizzazione: “Se non ci saranno controlli, il regolamento resterà lettera morta come quello sull’ornato. Servono norme semplici e applicabili, altrimenti diventa tutto ingestibile.”

Aronne ha replicato ricordando che il testo è stato condiviso con tutti i settori comunali, compreso quello dei tributi, che ha proposto modifiche. “Oggi abbiamo strumenti che consentono di verificare da remoto il rispetto delle concessioni, anche attraverso le immagini online,” ha aggiunto.

Un altro punto di confronto riguarda le distanze minime tra i dehors e gli arredi urbani. Gianluca Grancini, anche lui di Fratelli d’Italia, ha ritenuto insufficiente il metro previsto dal regolamento, perché “non garantisce una reale mobilità”. L’assessore ha difeso la misura spiegando che deriva dalle dimensioni ridotte del centro storico, dove saranno ammessi solo tavolini e sedie, elementi facilmente rimovibili. Alla fine, però, è prevalsa una posizione più prudente e la distanza è stata aumentata a un metro e venti.

Durante la seduta di ieri è stato affrontato anche il tema dei parcheggi blu gestiti da Francigena, che in alcuni casi potrebbero essere occupati dai dehors. Letizia Chiatti, del gruppo misto, ha invitato a valutare con attenzione l’impatto: “Il Comune incassa comunque la tassa di occupazione, ma la perdita di posti auto è un problema, almeno per il centro.” Aronne non ha chiuso la porta: “Ci riserviamo di approfondire.”

La discussione si è spostata infine sulla presenza di loghi e scritte pubblicitarie. Nel centro storico e nelle aree di pregio, come piazza Crispi e viale Buozzi, saranno vietati, mentre nel resto della città potranno essere ammessi. Chiatti ha chiesto di rivedere il divieto: “Non vedo perché escludere il logo di un’attività, se è discreto.” L’amministrazione ha spiegato che, in assenza di strutture fisse, un ombrellone con il logo non avrebbe comunque visibilità.

L’esame del regolamento è solo all’inizio, ma si annuncia già complesso. Tra esigenze di decoro urbano, necessità di semplificazione e tutela delle imprese, il Comune cerca di trovare un equilibrio che consenta di valorizzare gli spazi pubblici senza penalizzare le attività. La commissione tornerà a riunirsi per proseguire la lettura dei restanti articoli e definire la versione finale del testo.