L’assessore Schiboni il 26 febbraio parlerà con gli studenti, ma loro ribadiscono come l’unica soluzione sia il ritiro della delibera 1161
ROMA – “Abbiamo un tavolo”. Esultano gli studenti, in particolare quelli legati alla Rete degli Studenti Medi che, stamattina, insieme ad altri gruppi, si sono recati sotto gli uffici della Regione Lazio per l’ennesima protesta.
“Questa mattina – fanno sapere gli studenti – dopo settimane di raccolta firme e momenti assembleari eravamo sotto la Regione Lazio per dimostrare che gli studenti e le studentesse non accettano più le politiche dannose sulla scuola, per dimostrare che l’ultima delibera proposta da Rocca che prevede il dimensionamento di 23 autonomie scolastiche in tutta la nostra Regione non rappresenta la volontà del mondo della scuola”.
Come sottolineano ancora dalla Rete degli Studenti Medi: “Questa delibera è un attacco al diritto allo studio. Tutto ciò è inaccettabile, Rocca deve fare un passo indietro. La lotta non si ferma qua, aspettiamo il tavolo ma continueremo a lottare fino al ritiro della delibera 1161”.
La delibera, ovviamente, è quella che aveva messo nero su bianco il ridimensionamento in atto in tutta la Regione, che di seguito alleghiamo.
delibera regionale ridimCome specifica lo stesso assessore alla Scuola, Giuseppe Schiboni, “Il 26 febbraio alle ore 15 incontrerò presso la sede del mio assessorato in Regione Lazio una delegazione di studenti che questa mattina hanno manifestato contro il dimensionamento scolastico. Un incontro che ci consentirà di spiegare agli studenti quali sono le specifiche competenze di ciascun Ente e di chiarire che gli accorpamenti sono un obbligo legato a negoziati con l’Unione Europea che, certamente, non sono stati conclusi né dall’attuale governo nazionale né, tantomeno, dall’attuale giunta regionale. In quell’occasione avremo modo di illustrare il complesso iter procedimentale del dimensionamento scolastico che avrebbe dovuto avere come protagonisti principali gli Enti più prossimi al territorio e quindi capaci di interpretare maggiormente le rispettive dinamiche sociali ed educative. Gli stessi Enti che, purtroppo, il più delle volte, come dimostrano gli atti, si sono sottratti a tale ruolo attribuitogli dalla legge. Nell’incontro, come fatto in passato, inoltre, torneremo a ricordare che nessuna scuola sarà chiusa, che nessun servizio sarà sottratto a famiglie e studenti e che si tratta di una misura finalizzata a garantire un dirigente in ogni scuola superando la precarietà delle reggenze. La Regione Lazio su questo tema come su tutti gli altri non si è mai sottratta né alle proprie responsabilità né all’ascolto e al confronto a differenza di Enti locali titolari di scelte che hanno preferito evitare”.