Civitavecchia – Bancarotta fraudolenta e truffe, finisce in carcere il “venditore” d’auto Leonardo Carapellese

Il commerciante dovrà scontare la pena diventata esecutiva di 3 anni e 8 mesi di reclusione

CIVITAVECCHIA – È stata confermata in via definitiva la condanna a carico di Leonardo Carapellese, noto venditore d’auto originario di Terni, accusato di ripetute truffe e bancarotta fraudolenta. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’imputato, rendendo esecutiva la sentenza di condanna e disponendo l’immediata esecuzione della misura cautelare in carcere.

Un sistema fraudolento ben collaudato

Carapellese, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe messo in piedi un sistema truffaldino ben organizzato, ingannando clienti e fornitori attraverso la vendita di automobili con modalità illecite. Diverse vittime hanno denunciato di aver versato ingenti somme di denaro per veicoli che non sono mai stati consegnati, oppure per auto vendute con documentazione falsificata.

Parallelamente, la gestione delle sue attività commerciali si è rivelata altrettanto opaca: l’imprenditore è stato ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta, avendo causato il fallimento delle sue società con operazioni finanziarie sospette e distrazione di capitali. Gli inquirenti hanno accertato che ingenti somme di denaro venivano sottratte dai conti aziendali e dirottate verso conti personali o paradisi fiscali, lasciando i creditori senza alcuna possibilità di recupero delle somme dovute.

L’arresto e le reazioni

Con la pronuncia della Cassazione, è stato emesso il provvedimento di esecuzione della custodia cautelare in carcere per Carapellese, ritenuto pericoloso per la reiterazione dei reati e per il rischio di fuga. Gli agenti hanno eseguito il fermo nei giorni scorsi, portandolo in una casa circondariale dove dovrà scontare la pena di 3 anni e 8 mesi di reclusione.

L’avvocato difensore Federico Sciullo aveva chiesto al Tribunale di Sorveglianza di trasformare la detenzione con i servizi socialmente utili ma le relazioni delle forze dell’ordine hanno dato tutte esito negativo e hanno fatto così spalancare le porte del carcere.

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La vicenda ha suscitato grande clamore tra le vittime, molte delle quali hanno espresso soddisfazione per l’esito giudiziario, pur rimanendo in attesa di eventuali risarcimenti. “Abbiamo perso migliaia di euro, speriamo almeno che questa condanna serva da monito”, ha dichiarato uno dei truffati.

Un lungo percorso giudiziario

Il caso di Leonardo Carapellese è stato oggetto di un lungo iter processuale, con diversi gradi di giudizio che hanno confermato l’impianto accusatorio. La Cassazione ha dunque sancito la fine della battaglia legale, confermando la gravità delle accuse e rendendo definitivo il verdetto.