Il professore interviene con una nota pubblica dopo la lite in sala operatoria con la giovane collega
ROMA – Il professor Giuseppe Sica, ordinario di chirurgia presso l’Università di Tor Vergata, ha scelto di intervenire pubblicamente per chiarire quanto accaduto lo scorso 6 giugno durante un delicato intervento chirurgico robotico, quando un acceso scontro verbale con una giovane collega ha sollevato polemiche.
«In sala operatoria si combatte per la vita, e io voglio vincere sempre», afferma Sica in una nota. «Viviamo in un mondo dove si giudica spesso con superficialità, ma ci sono contesti, come quello chirurgico, dove non ci si può permettere errori o leggerezze. L’intervento in questione è stato lungo e complesso, ha richiesto la massima concentrazione e ogni riflesso pronto».
Sica spiega che, in qualità di capo équipe, stava operando con una consolle robotica di ultima generazione, supportato da colleghi assistenti. In quel contesto, racconta, ha percepito un rischio concreto per il paziente. «La responsabilità è mia, totalmente mia. Se intravedo un pericolo, è mio dovere reagire, anche con durezza. In quei momenti si fa ciò che serve per salvare una vita, e questo comportamento è tutelato dal nostro ordinamento come ‘stato di necessità’.»
Il professore riconosce però che i toni utilizzati nei confronti dell’assistente siano stati eccessivi: «Lo stress e la tensione hanno avuto la meglio, ma non era mia intenzione mancare di rispetto. Ho già presentato le mie scuse personalmente alla collega e avuto con lei un confronto sereno. Il rispetto reciproco tra professionisti è un valore fondamentale».
Infine, conclude: «Se fossi io il paziente, vorrei che il chirurgo facesse tutto il possibile per salvarmi, anche alzando la voce se necessario. Questo lavoro non è uno spettacolo: è responsabilità, sangue freddo e dedizione totale».