VITERBO – “Ogni commento è superfluo basta guardare la bellezza di questo luogo. E’ stato un percorso complicato ma oggi dopo tre anni siamo qui a mettere un tassello importante per Viterbo città termale”.
Una sindaca Frontini entusiasta ha dato il via al Parco termale chiuso da tempo, che oggi guarda a nuove risorse e prospettive per il termalismo a Viterbo.
“C’eravamo presi un impegno e lo abbiamo rispettato. e oggi festeggiamo la guarigione di una ferita che la città ha portato avanti per troppo tempo“.
Anche l’assessore Emanuele Aronne si è complimentato per il lavoro eseguito “a regola d’arte” e ha ricordato anche che “Non è finita, è stato messo un primo punto fermo, la riapertura, ora si deve concludere l’opera con la variante urbanistica per le zone termali. Ringrazio la dottoressa Puopolo ex segretario comunale che mi ha dato la forza di percorrere la strada più difficile che era quella più giusta, di fronte a chi aveva la soluzione in tasca. Abbiamo lavorato bene e oggi incassiamo il risultato”.
Presenti, ovviamente, anche i gestori del Bagnaccio: Gabriele Scorza, proprietario del terreno, insieme al fratello Alessandro e Federico Basili.
“Dopo anni di attesa le terme del Bagnaccio tornano a vivere – ha dichiarato con non poca emozione Scorza al momento del taglio del nastro – Un ringraziamento a enti e istituzioni che hanno consentito tutto questo, in particolar modo alla sindaca Chiara Frontini e agli assessori Emanuele Aronne e Stefano Floris e poi l’Unitus in particolare modo l’orto botanico di Viterbo nelle persone di Marcella Pasqualetti e Monica Fonck, e Ilaria Mattei che con la società Rise gestirà il tutto”.
Immancabile anche un comunicato stampa a firma della maggioranza dove la capogruppo Melania Perazzini di Viterbo2020 e il capogruppo Ugo Poggi di IoApro Rinascimento hanno tenuto a dichiarare che “Riaprire un altro sito termale significa ampliare concretamente l’offerta per cittadini, turisti e visitatori, rispondendo a una domanda crescente di benessere, natura e autenticità. Il Bagnaccio è parte dell’identità viterbese, e riportarlo in funzione è stato un impegno che avevamo assunto durante la campagna elettorale e che oggi possiamo dire con orgoglio di aver mantenuto. La riapertura del Bagnaccio è un tassello nella strategia che la nostra amministrazione sta perseguendo anche su molti altri fronti per esaltare al massimo la vocazione turistica di Viterbo e potenziare al massimo questo settore”.