CIVITAVECCHIA – Gli operatori socio sanitari della Cooperativa Sociale Nuova Sair, che operano tra Civitavecchia e Bracciano, sono in stato di agitazione. Ad annunciarlo è la Fisascat, Federazione della Cisl che rappresenta i lavoratori di Terziario, Turismo e Servizi, tramite una nota ufficiale diffusa nei giorni scorsi.
A innescare la mobilitazione, più che lecita, è la comunicazione ricevuta dalla società affidataria Nuova Sair secondo cui il servizio dovrà cessare entro il mese di novembre. La questione è di forte rilevanza anche perché coinvolge quasi cento lavoratori e famiglie.
“La situazione che si sta delineando appare fortemente preoccupante per i lavoratori – sottolinea la Fisascat – soprattutto alla luce della precarizzazione del personale, aggravata dal concorso per OSS bandito dalla Regione Lazio e tuttora in corso”.
Il sindacato ricorda che a novembre 2024 i dipendenti erano transitati, con il cambio di appalto, sotto la gestione della Cooperativa Nuova Sair, aggiudicataria del servizio.
“Già allora – spiega sempre la Fisascat – avevamo segnalato sia alla vecchia azienda che alla nuova affidataria un uso strutturale e continuativo del lavoro supplementare, ben oltre i parametri contrattuali. Una stortura che costringe i dipendenti a fare ore in più per raggiungere un reddito dignitoso, senza però ottenere alcuna stabilità”.
La Fisascat evidenzia inoltre come il concorso bandito dall’ospedale Tor Vergata abbia aggravato la situazione, riducendo ulteriormente le ore a disposizione del personale e minacciando la stessa tenuta occupazionale. “Così si rischia di confinare i lavoratori nel lavoro povero o addirittura nella disoccupazione” osservano dal sindacato.
“La conferma è arrivata in queste ore con la comunicazione della Asl a Nuova Sair sulla cessazione del servizio a novembre – prosegue la nota – nonostante la gara prevedesse una possibile proroga di 12 mesi, non ancora esercitata. Non comprendiamo come nella pianificazione del concorso non si sia valutato l’impatto su chi fino ad oggi ha garantito professionalità ed efficienza al servizio pubblico, anche nei periodi più bui come la pandemia”.
La chiusura è amara: “È inammissibile che gli eroi di ieri rischino di diventare i caduti di domani”.