CIVITAVECCHIA – Saranno celebrati oggi, giovedì 4 dicembre alle 14:30, nella chiesa della SS. Concezione del Ghetto, i funerali di Simone Pampinella, scomparso prematuramente all’età di 45 anni.
La notizia della sua morte aveva profondamente scosso la città nei giorni scorsi, lasciando increduli amici, conoscenti e clienti storici della Pizzeria del Ghetto, locale che Simone aveva guidato per anni con passione e dedizione, diventando un punto di riferimento per intere generazioni di civitavecchiesi.
A dare il triste annuncio sono la mamma, il fratello, i figli, la compagna, i familiari e tutti coloro che gli hanno voluto bene. Da subito la comunità si è stretta attorno alla famiglia con centinaia di messaggi di cordoglio, testimonianze d’affetto e ricordi condivisi: parole che parlano del suo sorriso, della sua gentilezza, della capacità di accogliere tutti con una battuta o un gesto di cortesia.
La figura di Simone rimane legata non solo alla sua professionalità, più volte riconosciuta e apprezzata anche fuori città, ma soprattutto al suo modo di essere, semplice e genuino. Molti continuano a ricordarlo come un amico, un compagno di infanzia, un volto familiare di quella Civitavecchia che negli anni ’80 e ’90 aveva creato legami indissolubili tra generazioni cresciute tra il Viale, il Mammuth, il Game City e i locali del centro.
Oggi la città avrà modo di salutarlo e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, unendo il dolore alla gratitudine per ciò che ha rappresentato. Simone Pampinella lascia un vuoto profondo, ma anche il ricordo luminoso di un uomo buono, stimato e sinceramente amato.
“Caro Simone – si legge tra i commenti del necrologio -, tutto avrei pensato ma non di doverti salutare così!! Voglio ricordarti a quando ti ho conosciuto (avevi più o meno 10 anni) a quando si andava tutti insieme a pranzo fuori il giorno di Pasqua a Lago di Vico oppure il Natale alla pizzeria. Biondo grandi occhi azzurri bellissimo e così ‘gajardo’. Quante risate con tutti voi cugini. Proprio così voglio ricordarti perché è così che ti porto nel cuore”.
In tanti lo ricordano con apprezzamento tra chi scrive “Mi hai insegnato il primo mestiere della mia vita (e che pazienza che ci è voluta). Da titolare sei diventato un amico più grande. Con te era impossibile non ridere!” e chi si raccomanda: “Stai vicino alla tua mamma, ai tuoi figli e a tuo fratello da lassù, proteggili, ora sei il loro angelo”.

