Regione Lazio – Mentre medici e infermieri lottavano contro il Coronavirus, Zingaretti donava 80mila euro all’Associazione Gay Center/Gay Help Line

Uno smacco a tanti imprenditori, commercianti e artigiani costretti a sopravvivere con contributi da fame

ROMA – Ognuno di noi ha una passione. Chi per una squadra di calcio o basket. Chi per la pizza, il mare o la montagna. Lui, Nicola Zingaretti, c’ha un debole per i movimenti gay e non perde occasione per premiarli a suon di contributi.

Questa volta però lo troviamo fuori luogo e di cattivo gusto. Sì perché tutto avviene con una rapidità a dir poco straordinaria.

Eravamo in piena pandemia. Era il 31 marzo del 2020 quando con nota prot. n. 256478 il Responsabile della Struttura di diretta collaborazione del Presidente “Comunicazione Istituzionale” trasmetteva alla Direzione Centrale Acquisti la proposta presentata dall’Associazione Gay Center/Gay Help Line.

Un’iniziativa di supporto alla campagna del Numero Verde anti omofobia Gay Help Line e dei servizi di consulenza dedicati, per una durata complessiva di 5 mesi, gestiti in esclusiva dall’Associazione proponente. Per la Regione Lazio in quel momento risultava fondamentale comunicare l’esistenza del servizio a coloro che sono vittime della discriminazione “.

Per Zingaretti non era importante comunicare con i cittadini del Lazio su come difendersi dal Coronavirus. Non era importante impedire che si consumasse proprio in quei giorni la maxi truffa delle mascherine fantasma. Non era importante trovare risorse da mettere a disposizione di imprenditori, commercianti e artigiani. No. Era importante finanziare subito questo progetto e dopo appena 14 giorni dalla presentazione della richiesta presentata dall’Associazione Gay Center/Gay Help Line, ecco che sul loro conto corrente sono arrivati 80mila euro.

Non aggiungiamo altro. Non serve.

 

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