VITERBO – “Le notizie che ci arrivano dagli operatori di tutto il Paese sono tragiche: bar, ristoranti, locali e strutture ricettive non riaprono e se lo fanno lavorano al 10/20 per cento delle loro potenzialità, andando incontro al fallimento.
Questa situazione sta creando drammi anche psicologici e non vorremmo, a breve, dover piangere il gesto estremo di qualche collega privato anche della propria dignità: chi ha il potere di intervenire lo faccia subito, garantendo un sostegno economico vero al settore, o presto potrebbe avere sulla coscienza qualcosa molto di più di grave di un semplice errore di valutazione”.
Paolo Bianchini (Movimento Imprese Ospitalità) ascolta i messaggi audio e le telefonate che gli arrivano dai colleghi del mondo della ristorazione e ricezione, di ogni parte d’Italia, e il contenuto è sempre lo stesso: “Stiamo morendo, non reggiamo la pressione psicologica e non possiamo resistere a queste condizioni. E chi lo fa rischia di finire in mano agli usurai, per non fallire. Comunque, perderà tutto ciò che ha costruito con anni di sacrifici”.
“A fronte di un panorama di questo tipo – conclude Bianchini – è scandaloso il silenzio del Governo, che non ci riceve e non ci ascolta. L’auspicio è che in Parlamento ci sia qualcuno che si faccia portatore delle nostre istanze, subito. Altrimenti, il settore, uno dei motori trainanti del Paese, sarà al collasso. Con danni irreversibili per tutto il sistema Italia”.