Una protesta che va avanti da oltre quattro mesi, quella dei ristoratori italiani: prima impoveriti dal lockdown, perché nonostante asporto e consegne a domicilio, le casse erano quasi sempre allo stremo, poi la riapertura, con le sue regole e distanziamenti che non hanno di certo migliorato la già compromessa situazione. E loro, Movimento italiano ospitalità, sono scesi in piazza, in molte piazze italiane, per farsi sentire, ma anche vedere, “siamo invisibili agli occhi del governo” dichiaravano.
Sostegno, fondi, aiuti e vicinanza che siano concreti, questo chiedono da tempo nelle roventi spianate dove si sono ritrovati da tutta Italia.
E finalmente questo tempo sembra essere arrivato, lunedì la viceministro all’economia Laura Castelli, incontrerà il portavoce del settore horeca e presidente del Movimento italiano ospitalità (Mio), Federturismo – Confindustria Paolo Bianchini, è lui stesso ad annunciarlo dagli schermi di Sky tg 24 .
“A luglio, siamo ad un trenta per cento di incassi rispetto allo scorso anno, mentre le spese sono le stesse: personale, affitti, fornitori, utenze e mutui. La piccole aziende, con prodotti di nicchia e territoriali, sono in grande difficoltà perché non hanno ordini dal comparto della ristorazione, a sua volta la ristorazione è in crisi anche per l’adozione del telelavoro, che vede un sostanziale calo di clienti soprattutto per quelle attività che si trovano nei luoghi che sono centri direzionali. lunedì incontrerò il viceministro all’ economia Laura Castelli, alla sede del Ministero e porterò sul suo tavolo le richieste di un comparto formato da un milione e trecentomila addetti che produce 86 miliardi di Pil tutto italiano”.
Castelli aveva detto loro di reinventarsi, essere creativi e guardare le richieste del mercato, da tanti interpretato come un invito a cambiare mestiere , da qui lo scatenarsi di un putiferio di critiche. Lunedì finalmente ci saranno i chiarimenti e (forse) le proposte attese da troppo tempo.