“L’ uomo deve tornare ad essere sovrano di sé stesso” afferma l’autore ospite domani a “Un Borgo di libri”
SUTRI – Fake news, social network, sondaggi, percezioni, empatia, infodemia, mercati e mercanti, globalizzazione e pandemia. La sfera emozionale, sentimentale, governa e illude il mondo. Questi e molti altri gli argomenti di “Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani” (Passaggio al bosco, con una pungente critica introduttiva di Vittorio Sgarbi, il nuovo libro di Emanuele Ricucci (scrittore, autore per la Cultura di Libero e Il Giornale e assistente di Vittorio Sgarbi, alla sua sesta pubblicazione), che domani, 20 settembre presenterà alle 19.30 in via Giovanni Andrea dell’Anguillara, insieme a Vittorio Sgarbi e Adinolfi .(Prenotazione obbligatoria al numero: 0761/609380).
Un viaggio tra le cause del declino degli uomini di oggi, schiavi del profitto e della materialità, senza identità, senza confini, eterni precari lontani da Dio e dalle dimensioni dello spirito, sempre connessi e sempre più incapaci di essere oltre la collettività e la virtualità. Tra politica, filosofia, sociologia, in una riflessione che si snoda nella tesi originale di fondo: occorre pensare con urgenza a un uomo futuro capace di edificare una nuova integrità che sviluppi gli anticorpi al mondo che verrà dopo il virus e che sia alternativa all’uomo-folla – il perfetto conformista, capace di rappresentare al meglio la crisi di valori del nostro presente – quello che l’autore definisce “uomo sovrano di sé stesso”. Un individuo che torni a coltivare sé stesso, a dedicarsi la vita, avendo cura del proprio rapporto con la felicità e con la cultura, con l’arte e con la morte, con il tempo e con l’amore, col coraggio e con Dio, con l’Assoluto, con la Natura e con la Bellezza, essendo parte del proprio tempo. Un uomo alla riscoperta delle sue dimensioni, sostiene Ricucci, che può trarre origine dal sovranismo – da intendersi ben oltre le passeggere vicende politiche e dei leader, estendendo il significato all’ “atto del recuperare controllo”, alla dimensione antropologica e culturale, e di cui l’autore mette in luce alcuni limiti strutturali, analizzando il caso italiano – nel quale si possa intravedere il modello umano di domani, dopo la crisi dell’uomo globale delle sinistre e dell’uomo massa in rivoluzione, caro al Movimento Cinque Stelle. Un sovranismo che però, come parte finale della tesi fondante del libro, per fare questo e per salvarsi, dovrà codificarsi in un movimento culturale, compiendo lo sforzo di una di coltivazione collettiva e individuale, sottraendosi alla figura di mera e rabbiosa reazione politica. Tra il pamphlet, il saggio e il memoriale, in pagine libere, caustiche e dense che compongono una grande riflessione, alle porte del nuovo mondo da ricostruire, che si pone come in manifesto di questo momento della storia, in cui la crisi della globalizzazione e dell’uomo globalizzato, con l’avvento della pandemia, sembra sempre più estesa e impossibile da risolvere. Nel libro si attraversa la nostra epoca contemporanea attraverso le riflessioni e gli studi di grandi pensatori come Luigi di Gregorio e Gustave Le Bon, Marcello Veneziani e Ortega y Gasset, Paul Bloom, Dominique Venner e altri. Un testo che ha aperto un importante dibattito nel mondo culturale, legato al destino degli uomini in società e al sovranismo, e che ha ricevuto importanti recensioni sui principali quotidiani italiani come Il Foglio, Il Giornale, Libero, o su emittenti come Rai Radio 2, per citarne alcuni, da firme prestigiose come quella di Camillo Langone, Vittorio Sgarbi, Marco Gervasoni, Luigi Iannone, Pietro Piro.
Emanuele Ricucci è nato a Roma il 23 aprile 1987. Scrive di cultura per Libero Quotidiano e per il mensile CulturaIdentità. Ha scritto, tra gli altri, per Il Giornale, Il Tempo e Candido, mensile di satira fondato nel 1945 da Giovannino Guareschi. Lavora per la comunicazione dell’On.Vittorio Sgarbi, di cui è tra gli assistenti, ed è collaboratore per la comunicazione del Gruppo Misto Camera dei deputati (componente NI-U-C!-AC). È autore di satira ed è stato caporedattore de Il Giornale OFF, diretto da Edoardo Sylos Labini, approfondimento culturale del sabato de Il Giornale, e nello staff dei collaboratori di Marcello Veneziani. Conferenziere, ha collaborato a numerose pubblicazioni. Ha studiato Scienze Politiche e scritto sei libri: Diario del Ritorno (Eclettica, Massa 2014, con prefazione di Marcello Veneziani), Il coraggio di essere ultraitaliani. Manifesto per una orgogliosa difesa dell’identità nazionale (edito da Il Giornale, Milano 2016, scritto con il giornalista di Libero e de Il Tempo Antonio Rapisarda e con il sociologo Guerino Nuccio Bovalino), La Satira è una cosa seria (edito da Il Giornale, Milano 2017. Tradotto in lingua tedesca, è in previsione l’uscita in Germania con la prefazione di Pierfrancesco Pingitore e la postfazione del prof. Francesco Alfieri. Il libro è stato apprezzato, tra gli altri, da Friedrich-Wilhelm von Herrmann, ultimo assistente privato di Martin Heidegger) e Torniamo Uomini. Contro chi ci vuole schiavi, per tornare sovrani di noi stessi (edito da Il Giornale, Milano 2017). Questi ultimi prodotti e distribuiti in allegato con Il Giornale. Antico Futuro. Richiami dell’origine (Edizioni Solfanelli, Chieti, 2018, scritto con Vitaldo Conte e Dalmazio Frau) e Contro la folla. Il tempo degli uomini sovrani (Passaggio al bosco, Firenze 2020, con critica introduttiva di Vittorio Sgarbi). Tra gli altri, ha prodotto alcune pubblicazioni “tecniche” (si citano il catalogo del museo di Palazzo Doebbing, seconda stagione espositiva, “Dialoghi a Sutri. Da Tiziano a Bacon”, 2019, e “Sutri remota e assoluta. Il Parco regionale dell’Antichissima Città di Sutri, un museo naturale”, 2020). Dal 2015 scrive anche sul suo blog Contraerea su ilgiornale.it. È responsabile della comunicazione della Fondazione Pallavicino di Genova. È stato direttore culturale del Centro Studi Ricerca “Il Leone” di Viterbo.