Truffati da Larini, soldi regalati a Mecenate e compagni di merende, insomma una Fondazione in mano ad un manipolo imbarazzante di amministratori capaci solo di spendere impunemente i soldi dei civitavecchiesi
CIVITAVECCHIA – La prima parola che viene in mente leggendo il bilancio approvato una decina di giorni fa è VERGOGNA. Dovrebbe vergognarsi Cacciaglia e quel manipolo imbarazzante di “yes man” di cui si circonda. Si dovrebbero vergognare tutti quei soci che hanno votato, con la complicità del silenzio, una relazione scandalosa che ha cercato di infiorettare numerose alchimie contabili per coprire i regali fatti a Mecenate e che, in alcuni casi, fanno ipotizzare reati gravi come il falso in bilancio.
Pensavamo che il massimo della ridicolaggine l’irriducibile Vincenzo Cacciaglia l’avesse raggiunta cooptando a socio l’ex pizzicarolo Piero Pipponzi ma è andato oltre, ha fatto diventare socio anche il suo personale macellaio di Pescia Romana, brava persona e gran lavoratore e venditore di carne genuina e di qualità, ci mancherebbe, e cioè Franco Nardi.
Nella relazione appare evidente una cosa. Fino a dicembre del 2015 i 25 milioni di euro investiti grazie alla brillante intuizione di Fondi, Ferri, Cacciaglia, Iovino e Costantini sono andati tutti in fumo e lo raccontano come se fossero, invece che contabili, dei giornalisti di cronaca.
A proposito di giornalisti, nella Fondazione, grazie alla società strumentale Mecenate, a libro paga ce ne sono tanti, a cominciare dalla figlia di Cacciaglia al quotatissimo e indipendente Stefano Pettinari, alla penna libera come un approdo del Porto di Traiano Cristina Gazzellini al super mega direttore Luca Grossi.
Per loro centinaia di migliaia di euro spesi nei modi più variegati e nascosti tra le pieghe del bilancio.
Davanti a cotanta roba, come è possibile che la Fondazione paghi 14 mila euro all’anno per un addetto stampa?
Soprattutto, chi è?
Prima di pubblicare il bilancio, che abbiamo avuto per vie traverse, giova far sapere ai nostri lettori che la Fondazione si è rifiutata, violando atti di indirizzo del MEF, prima a voce e poi per iscritto di mostrarcelo, tanto da indurci a sporgere denuncia alla Guardia di Finanza (nella speranza che diano una sbirciatina anche al bilancio).
QUESTO È IL BILANCIO 2015 (CLICCA LEGGI E/O SCARICA)
Quello che emerge è che, scritto da loro stessi e letto all’assemblea dei soci, nel Bilancio 2015 non è stato recuperato un solo euro dei 25 milioni investiti (altrimenti ci mostrassero e documentassero come hanno fatto visto che in bilancio i presunti 6 milioni di euro non ci sono). Anche se fossero stati recuperati dove sono finiti, nel Patrimonio o nella liquidità di cassa?
Ecco cosa scrivono i brillanti gestori della Fondazione:
Polizza Nucleus Life Ag
Patrimonio conferito nel 2015:
gennaio: € 10.000.000,00;
maggio: € 1.000.000,00;
agosto: € 8.900.000,00;
settembre: € 4.100.000,00;
ottobre: € 1.000.000,00.
Totale conferito nel 2015: 25.000.000,00
Risultato di gestione al 31/12/2015: € 0,00
L’investimento in Nucleus Life AG non ha prodotto alcun rendimento a seguito della truffa subita dalla Fondazione per la quale è in corso procedimento penale avanti alla Procura di Lugano (vedi anche voce 3.a del Passivo dello Stato Patrimoniale).
Non possiamo perderci l’occasione di andare a leggere la voce 3.a dove inizia un vero e proprio nascondino tanto è vero che la voce reale è 3.b ma sorvoliamo. I milioni persi diventano 19 ma degli altri 6 non c’è traccia da nessuna parte:
La parte del fondo pari ad euro 19.000.000,00= sono legate da un lato agli esiti del procedimento penale instaurato contro il Ceo di LP Suisse, Danilo Larini, presso la procura di Lugano, e in particolare agli esiti delle attività cautelari sul patrimonio della società e del suo amministratore, dall’altro alle azioni sul piano civilistico contro altri soggetti a vaio titolo coinvolti.
Quanto al procedimento penale, la Fondazione si è costituita “accusatore privato” nel procedimento penale tramite uno dei più importanti studi legali del Canton Ticino (Bernasconi, ndr) e segue direttamente la vicenda giudiziaria.
Attualmente non è possibile stabilire la portata effettiva dei sequestyri, seppur certamente eseguiti, in quanto non è stato ancora autorizzato l’accesso agli atti del procedimento da parte del Procuratore pubblico, né è possibile divulgare notizie attesa la secretazione degli atti.
L’autorizzazione non dovrebbe tardare molto (caldo ottimismo, ndr).
Le azioni sul piano civilistico saranno indirizzate in considerazioni delle seguenti circostanze.
A questo punto vi invitiamo a leggere con grande attenzione perché scoprirete l’abilità giornalistica dell’estensore che racconta la truffa nel dettaglio e fa capire, anche se non lo dice mai, che niente è stato recuperato.
La Fondazione ha versato la somma di € 25.000.000,00= non alla LP, bensì alla Nucleus AG, come previsto dalle Condizioni generali di Polizza. (art. 4.18). I valori sono stati depositi presso ING Lussemburgo e sono separati dal patrimonio di Nucleus (perché ci domandiamo? ndr). Nello stesso articolo si legge che in caso di fallimento della Compagnia i valori patrimoniali andranno a costituire, secondo la legge del Liechtenstein un fondo speciale di garanzia dedicato e non aggredibile dai creditori (non ci sembra che sia stata la Nucleus a fallire, ndr).
Nucleus ha ricevuto dalla Fondazione, l’indicazione del Gestore e della Banca depositaria UBS (chi era il gestore, ndr).
Nucleus ha nominato il Gestore come previsto nelle Condizioni generali di Polizza (art. 4.3) ed aveva il potere di revocarlo (art. 9.3) ponendosi la Fondazione in posizione di mera soggezione.
Nucleus ha esercitato il potere di nominare la banca depositaria ING Lussemburgo modificando l’indicazione della Fondazione (addirittura così polli? ndr).
Gli ordini di investimento e l’acquisto delle obbligazione Blakgold società che oggi si sa essere di LP Suisse (perché oggi non si poteva verificare subito visto quanto è costato in termini di gettoni la commissione? ndr) e che ha emesso le obbligazioni acquistate da Nucleus AG, sono stati fatti attraverso ING Lussemburgo. Sarà accertato, nel corso del procedimento penale, il soggesttto che le ha fisicamente ordinate.
Blakgold è fallita (capito lettori? Tenetelo a mente, ndr).
La Fondazione ha già intrapreso alcune azioni legali per il recupero delle somme.
Le azioni ulteriori saranno decise all’esito degli interrogatori in corso nel procedimento penale contro i responsabili della truffa e contro i soggetti coinvolti.
Le strategie legali saranno necessariamente soggette a variazioni all’esito degli ulteriori accertamenti nel procedimento penale, soprattutto per quanto attiene ai rapporti tra Nucleus, LP, ING, Blakgold e i soggetti legati a Larini, destinari dei finanziamenti erogati da quest’ultima.
La Fondazione, essendo decorso l’anno dal primo versamento (€ 10.000.000,00=) a Nucleus ha comunque formalizzato il riscatto parziale della Polizza, ma non ha ricevuto, al momento, positivo riscontro, salvo la proposta di restituzione di euro 4.000.000,00= in obbligazioni Blakgold (ma non hanno scritto che la Blakgold è fallita? ndr).
Adesso entriamo nel dettaglio di questa relazione, se non fosse tutto vero sembrerebbe il copione di un film comico:
Lo studio svizzero incaricato dalla Fondazione sta predisponendo la risposta (a chi? ndr).
Nucleus Life AG si mantiene sul piano del confronto negoziale occupandosi del Fallimento Blakgold (società legata alla LP Suisse) che ha emesso le obbligazioni acquistate dal gestore, nella veste di titolare registrato delle obbligazioni acquistate (Vita Nucleus AG).
Nucleus Life AG ha comunicato di avere interrotto i rapporti con ING Lussemburgo e di avere trasferito i valori in KBL Lussemburgo esercitando ancora una volta il potere di modificare la banca depositaria.
Sarà interessante conoscere le motivazioni della scelta, probabilmente legata al fatto che è in corso l’acquisizione della documentazione relativa al Fallimento Blakgold e ai rapporti di quest’ultima con ING Lussemburgo e i beneficiari dei finanziamenti cui sono pervenuti i danari della Fondazione (questo passaggio l’ha scritto Pettinari visto che ha l’aria di essere una considerazione giornalistica? ndr).
La Fondazione sta programmando le azioni da intraprendere nei confronti della Nucleus, degli Amministratori della stessa, di LP, del Broker e degli amministratori di Blakgold, di ING Lussemburgo e delle società finanziate da Blakgold (chi pagherà questa inutile perdita di tempo e chi se ne occuperà, Ludovico D’Amico? ndr).
La Fondazione procederà, all’esito della audizione del Ceo di Nucleus Life AG, in calendario nei prossimi giorni, alla denuncia della vicenda alla Autorità di Vigilanza competente: Financial Market Autority Liechtenstein (quando all’autorità giudiziaria italiana? ndr).
La rete di rapporti del più alto dirigente di Nucleus, Dott. Derudder (che ha firmato personalmente le appendici di polizza) nel Principato e presso le più importanti istituzioni finanziarie europee induce a ritenere utile, all’esito dell’audizione dello stesso…
Qui il finale è da favola, dopo le denunce si passa ad informare anche il Principe Luigi del Liechtenstein, nome completo in tedesco: Alois Philipp Maria von und zu Liechtenstein, Graf zu Rietberg. Insomma un aiuto “reale” per recuperare le somme e magari organizzare una gita di gruppo, a spese della Fondazione ovviamente, da fare nel castello del Principe Luigi.
una diretta informativa al Principe, volta ad accellerare un confronto diretto al quale sino ad ora il Dureddur si è sottratto procrastinandolo a dopo l’audizione presso la Procura di Lugano. L’interrogatorio è fissato per il 28 aprile c.a. (allora perché non hanno detto dell’esito in assemblea? ndr).
Gli esiti del primo interrogatorio consento già di prefigurare nuove iniziative giudiziarie e, soprattutto, di avanzare più di un sospetto sul sistema di rapporti Nucleus – LP. Sul punto saranno decisive le audizioni programmate dal PM che consentiranno una informazione più dettagliata e utile per le strategie giudiziarie della Fondazione.
Cosa altro c’è da aggiungere se non sperare che la Guardia di Finanza cominci a frugare nei cassetti della Fondazione, faccia chiarezza e che il MEF non indugi oltre provvedendo al commissariamento prima e all’azione di responsabilità poi.