Civitavecchia – Per la morte di Matteo e Hazel, la Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo per “omicidio stradale”

Indagini affidate al sostituto Stefano D’Arma. Indagata la donna alla guida della Fiat Panda che avrebbe provocato il terribile incidente alle porte di Bagnoregio

CIVITAVECCHIA – La Procura di Viterbo ha aperto un fascicolo per stabilire la verità sulle cause dell’incidente che, dieci giorni fa, ha provocato la morte di Matteo Rossi e Hazel de Simone.

Il sostituto procuratore Stefano D’Arma (nella foto in basso a destra), al quale è stata affidata l’inchiesta, ha iscritto sul registro degli indagati Mariangela Rita Di Luzio, la 32enne originaria di San Giovanni Rotondo (Fg) ma domiciliata a Viterbo, con l’accusa di “omicidio stradale”. Era lei, quella maledetta domenica, alla guida della Fiat Panda.

Sono stati ascoltati molti testimoni dai carabinieri della Compagnia di Montefiascone, delegati alle indagini. Dagli amici della coppia travolta e uccisa nell’impatto che erano andati a fare l’escursione ad Orvieto in moto, agli automobilisti testimoni oculari dell’incidente che per primi hanno prestato soccorso ai feriti.

Ormai la dinamica sembra essere stata accertata in modo definitivo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la donna avrebbe perso il controllo della propria vettura e invaso l’altra corsia di marcia.

La Fiat Panda avrebbe prima toccato il ciglio della strada alla sua destra. La cunetta e l’erba avrebbero fatto sbandare la vettura che, come un proiettile, sarebbe schizzata dall’altra parte della carreggiata dove stavano sopraggiungendo i motociclisti.

L’impatto è stata violentissimo. La donna avrebbe colpito la seconda e terza moto del gruppo. La prima con a bordo Matteo Rossi e Hazel de Simone (entrambi deceduti) e l’altra con alla guida il giovane campione di ciclismo su strada Victor Bykarov e la fidanzata Roberta Petito.

Ora c’è da capire perché la giovane donna sarebbe andata a cunetta. Il sole lo aveva alle spalle quindi un malore o, ipotesi che sarebbe davvero terribile, stava armeggiando con il cellulare.

All’interno della Panda, oltre Mariangela Rita Di Luzio c’era anche una sua amica. Entrambe sono ancora ricoverate in ospedale per le ferite riportate nell’impatto con le due moto.