Civitavecchia Porto – L’ex amministratore Conte: “La PAS, con grande sacrificio, si può ancora salvare”

L’ufficiale dei carabinieri: “La società di sicurezza è fondamentale che rimanga in mano all’Autorità Portuale”

CIVITAVECCHIA – La crisi della Port Authority e sull’assemblea del 7 luglio prossimo che suona come un de profundis interviene l’e amministratore unico Vincenzo Conte, artefice dei primi esposti alla Corte dei Conti sulle “spese pazze” delle vecchie gestioni.

Colonnello, lei ha presentato più volte domanda per tornare al timone della Port Authority Security che ben conosce. Cosa ne pensa di questa crisi ormai cronica e cosa farebbe come ultimo tentativo per salvarla dallo scioglimento?

“A mio parere, ritengo ancora oggi che la PAS debba essere salvata, rafforzata, ristrutturata come società in house e pertanto rimanere utilmente e funzionalmente pubblica. Questo è il valore aggiunto, anche in termini di forza esperenziale del capitale umano. Non si può superficialmente “monetizzare” questo valore aggiunto, la scelta, a mio modesto avviso è di natura espressamente politica dell’AdSP.

Ossia mettere su un piatto della bilancia il pregio di avere alle dirette dipendenze la delicata e complessa sicurezza (di concerto con le Forze di Polizia) di uno dei porti in assoluto più importanti del Mediterraneo e sull’altro piatto l’affrontare, è il caso di dirlo, il mare aperto del libero mercato, con i rischi di una incerta gara al massimo ribasso solo per motivi di quadratura contabile”.

Dunque quale potrebbe essere la soluzione?

“In sintesi, rimango del parere che la PAS debba rimanere uno strumento pregiato nelle mani della AdSP, anche per la salvaguardia delle tante famiglie delle GPG, in un clima di ritrovata e ricercata fiducia. Volere è potere. In merito alla gestione passata, con la quale io, come è noto, ero in chiara dissonanza nel merito e nel metodo, c’è da dire senza nulla da aggiungere che i bilanci furono comunque tutti approvati, se ricordo bene, inseriti nei bilanci consolidati e sottoposti, come è giusto ricordare, al bene placido della revisione contabile e questo deve essere tenuto in giusto conto. I problemi gravissimi e come dopo, tragicamente, è emerso, erano in AdSP, così come li avevo additati e successivamente sono stati riscontrati dall’eccellente lavoro di “bonifica” che stanno portando coraggiosamente avanti l’attuale Presidente Pino Musolino unitamente al capace Direttore Generale Paolo Risso”.