Viterbese Calcio, Camilli replica a Romano: “Se non ce la fa più venga da me che mi riprendo la squadra”

L’ex patron dei gialloblu risponde alle accuse (farneticanti) mosse dall’attuale numero uno di via della Palazzina

VITERBO – Prima di entrare nell’argomento legato al comunicato stampa diffuso dalla Viterbese Calcio e del relativo atto d’accusa mosso all’ex patron Piero Camilli è doveroso fare una precisazione ai nostri lettori.

Non ci siamo occupati più di Viterbese né del calcio in generale. Molteplici motivi. Il primo la morte di Stefano Camilli, storico tifoso e memoria di almeno trent’anni di calcio al Rocchi.

Il secondo motivo era la dipartita (sportiva ovviamente) del presidentissimo Piero Camilli. Anche se con lui sono state più le liti che i momenti di quiete una cosa è certa: la sua famiglia ha fatto tanto per i colori di questa città. Suo figlio Vincenzo ha raggiunto storici traguardi e titoli (vedi Coppa Italia vinta contro il Monza) che nessun’altro, purtroppo, sarà in grado di riproporre su questa piazza. Infine il nuovo presidente, questo personaggio arrivato dal nulla di nome Arturo Romano. Uno che bestemmia in diretta facebook o che litiga sui social con i tifosi.

Questo signore, oggi, ha diffuso un comunicato stampa assai criptico sui contenuti ma esplicito nell’accusare la passata gestione di Camilli.

Poche righe, queste:

La Viterbese 1908 Srl comunica di aver incaricato il proprio legale per avviare al tribunale di Viterbo un procedimento civile nei confronti del terzo responsabile Piero Camilli per il recupero delle somme non versate da quest’ultimo in riferimento al lodo Sforzini, a rateizzazioni Equitalia e a stipendi non pagati.

Il presidente Romano tranquillizza tutti i tifosi in quanto tali somme sono già state versate anche se ascrivibili alla precedente proprietà.

Viterbese 1908 Srl

Conoscendo Camilli qualcosa non ci torna e quindi lo abbiamo chiamato. Lui non subito disponibile ci ha ricercato ed è stato finalmente un piacere riassaporare il calcio “vecchie maniere”.

“Di cosa stiamo parlando – dichiara Piero Camilli – ho ceduto la società ad una cifra ridicola, 150 mila euro. Allo stesso tempo un tesoretto di contributi in Lega di oltre 240 mila euro. Giocatori che rivenduti hanno fruttato 400 mila euro. Squadra iscritta al campionato, Fidejussione versata che ha garantito l’anno sportivo. Se non hanno saputo seguire una vertenza in atto con il giocatore Scorzini con chi se la prendono, con me? Quando il signor Romano ha preso la Viterbese era a conoscenza di tutto. Gli stipendi non pagati a quali si riferisce a quelli del magazziniere Paolo Garzia che legittimamente ha fatto vertenza? Se è così in difficoltà sa dove trovarmi. Viene da me e mi riprendo la società che in due anni ha fatto letteralmente a pezzi”.

Camilli è un fiume in piena, lo conosciamo. Non dice cose che possono essere smentite.

In effetti questo Romano è un presidente molto anomalo. Si è dedicato molto alle start up, alla cartellonistica, all’illuminazione, agli arredi, al pullman ma poco, pochissimo alla squadra. I risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Speriamo che riesca a salvare la squadra senza dover passare dai play off, gli lo auguriamo. Così come ci auguriamo che mantenga fede alle sue parole: “salvo la Viterbese e me ne vado“.

Andarsene in che modo?

Come stanno le casse della società?

Ad esempio pochi sanno che a febbraio del 2020 la società ha certificato spese, rendicontate, per contratti di ricerca extra muros stipulati con università, enti di ricerca e organismi equiparati, Start Up innovative e PMI innovative con un ammontare complessivo di 773mila euro.

Per la miseria. Che avrà mai fatto per spendere tutti questi soldi? Lo scopriremo presto.

Così come scopriremo come possa aver richiesto un credito d’imposta pari a 177.750,00 per costi sostenuti per lo “sviluppo applicazione software”.

Immaginiamo che tra uno spogliatoio e l’altro ci siano server così potenti da far invidia a provider di prim’ordine.

Insomma. Visto che Romano fino ad oggi non ha avuto nessuno a fargli le pulci adesso lo faremo noi così capiremo una volta per tutte perché si è preso questa squadra di calcio che avrebbe dovuto già militare in Serie B (così disse alla sua apparizione davanti ai giornalisti) e che invece lotta per non retrocedere.

– segue