Civitavecchia – PalaGalli, nel “tempio” dei debiti e delle retrocessioni

Canoni non pagati al Comune e manutenzioni non fatte. Uno scandalo che deve cessare. Cancellata dal panorama nazionale ed europeo la storia della pallanuoto maschile

CIVITAVECCHIA – PalaGalli, dal 2015 ad oggi, un percorso fatto di debiti e retrocessioni. Questa è la sintesi che si può fare andando a guardare come una delle più belle strutture sportive della regione e tra le prime in Italia è stata fin qui gestita.

Non ci sono solo le bollette non pagate all’Enel di centinaia di migliaia di euro ed altrettante o ad altri operatori del settore.

C’è un modus operandi che va assolutamente debellato e cancellato perché, come andremo a vedere, qualcosa non torna.

In attesa di quello che accadrà il 16 novembre prossimo in Tribunale con Enel Energia Spa, a far discutere ora sono i canoni arretrati e non pagati al Comune di Civitavecchia.

Nella convenzione con il Comune, infatti, i gestori dell’ex PalaEnel oggi PalaGalli, dovevano corrispondere una cifra ridicola mensile di poco superiore alle 2mila euro.

Per l’esattezza 2.050 euro da saldare entro ogni 15 del mese. Anche se non si capisce bene se questo è l’importo reale o deve essere diviso per 12 mensilità che diventerebbero 170 euro al mese.

Sarebbe curioso sapere quante mensilità mancano nelle casse del Comune di Civitavecchia e perché, fino ad oggi, non ci sia stata una sola lettera di sollecito (almeno queste sono le nostre informazioni) da parte dell’ente.

Chi deve controllare o chi controlla?

Dunque chi gestisce il Palazzetto del Nuoto non paga le bollette elettriche. Non paga i canoni mensili ma, nel contempo, incassa una marea di soldi dei quali si perdono le tracce.

Pagano le società che affittano “spazi” in piscina. Parliamo dai 30 ai 50 mila euro a stagione. Paga la Fin (Federazione Italiana Nuoto) quando affitta la struttura per le gare o manifestazioni. Pagano quelli della Nazionale di Pallanuoto.

Insomma tutti pagano per usare questo bene ma chi lo gestisce che cosa fa?

Dove finiscono i soldi che vengono incassati? Chi li rendiconta?

Difficile dirlo visto che le caldaie, quelle che scaldano l’acqua (tanta) sono a carico del Comune (ci dicono).

Così come il telo isolante del fondo piscina pare sia stato tutto a carico dell’Amministrazione comunale.

Manutenzioni che per convenzione dovevano essere tutte a carico del gestore ma, a quanto pare e ci risulta, così non è.

Probabilmente ci saranno degli accordi a noi sconosciuti in questo momento ma speriamo che qualcuno ci fornisca (assessore allo sport se ci sei batti un colpo) per capire a cosa sia dovuto questo corto circuito istituzionale che espone gli amministratori ad un danno erariale con la Corte dei Conti non indifferente.

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Se l’amministrazione comunale non percepisce i canoni. Paga le manutenzioni, per quale ragione non si riprende la gestione di questo bene gestendolo direttamente?

Le relazioni tecniche sulle manutenzioni sono a dir poco imbarazzanti. Corre l’obbligo di chiedere a questa amministrazione che si appresta a tornare a chiedere i voti ai cittadini civitavecchiesi quali siano le intenzioni future e quali le azioni da intraprendere.

Dal punto di vista sportivo i risultati non può nasconderli nessuno. La gloriosa storia della pallanuoto civitavecchiese è stata umiliata con continue retrocessioni e fallimenti tanto da avere oggi una squadra addirittura in serie B.

La situazione debitoria è allarmante e preoccupante tanto da spingere l’attuale gestore a bussare a denari con l’amministrazione comunale come abbiamo letto a più riprese.

Rimane un nodo ancora da sciogliere.

A quanto ammontano i canoni versati dalle società che utilizzano il PalaGalli e come vengono spesi?

Due risposte molto semplici con i documenti alla mano.

Poi c’è il discorso dell’altra struttura a largo Galli (fronte mare) della quale ci occuperemo molto presto così come pian piano andremo a spulciare tutte quelle cose di cui tutti parlano nei bar ma che nessuno ha il coraggio di portare alla luce.

– SEGUE

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