In un video sul suo canale social, la sindaca, mette in luce tutta la sua supponenza e saccenteria dimostrando l’ennesimo limite alle sue doti politiche
VITERBO – Sullo Stadio Rocchi abbiamo taciuto fin troppo a lungo ed è giunto il momento di fare chiarezza. Almeno dopo aver ascoltato un intervento sui social della sindaca Chiara “Laqualunque” Frontini.
Di sport ne capisce poco. Almeno di calcio. Non ha la benché minima idea di cosa possa significare lo Stadio per una città. La storia calcistica fatta di decenni di sofferenze e passioni per migliaia di persone. Non conosce il significato del “Tempio” per un tifoso. No, non lo conosce ma pretende di dare lezioni a chi ne sa più di lei.
Sinceramente vederla continuamente assumere questi atteggiamenti arroganti, conditi da una saccenteria e supponenza appare oltraggioso anche per chi l’ha purtroppo votata.
Discorsi e ingerenze sulla vita sociale cittadina affiancata ad una storia sportiva che finiscono per diventare indigesti anche per quelli che pazientemente sopportano le sue uscite “in rosa”.
Questo il video della sindaca che offre lo Stadio a tutti manco fosse quello parrocchiale:
Iniziamo subito con il dire che di banalità se ne ascoltano tante dalla sua bocca e dai suoi logorroici interventi ma questa volta anche di vere e proprie stupidaggini.
Questa sindaca, Chiara Frontini, non ha la più pallida idea su cosa possa significare avere lo stadio dentro il cuore della città.
Pensa di farci giocare tutti. “Cani e porci”. “Porci e cani”. Insomma, uno stadio alla mercé di adulti, bambini, corse al galoppo, concerti, balli, balletti e sfilati di cani di razza.
Non ha la benché minima idea di cosa possa significare mantenere un manto erboso verde fino alla domenica pronto per le partite di calcio.
La meticolosità nell’averne cura. Soprattutto dei costi. Se si gioca una partita su un campo in erba bisogna farlo riposare. Rizollarlo. Innaffiarlo. Tosarlo.
Evidentemente Chiara Laqualunque nel nuovo progetto finanziato con i fondi del Pnrr pensa di farci un bel piancito in cemento armato. Una superficie veloce tanto per intenderci.
Ascoltando le sue parole ha dato in pratica dei coglioni a tutti quelli che l’hanno preceduta. Non ha la più pallida idea di chi possa essere Enrico Rocchi e perché la città abbia deciso di intitolargli lo stadio.
Non conosce i figli. Non ne conosce la storia. Da Gaucci a Sivori da Graziani a Liverani a “scuci palloni” e quegli striscioni stropicciati che sono equiparabili ad un Palio.
Che ne sa che nella stagione 1930-1931 quando venne inaugurato lo Stadio del Littorio, popolarmente noto come Palazzina e oggi intitolato a Enrico Rocchi.
Che una volta terminata la seconda guerra mondiale prima avviene la ricostruzione del campo di gioco andato completamente distrutto dai bombardamenti e che solo grazie ad alcuni sportivi e tifosi volontari si riuscì ad allestire un qualcosa dove far giocare i gialloblu.
Chi è lei per decidere cosa fare dentro questo stadio “NOSTRO TEMPIO”.
E’ vero. I cittadini l’hanno votata ed hanno sbagliato. Abbiamo sbagliato. Brava con le parole molto meno con i fatti. Speriamo che trascorrano presto questi anni di agonia e che lo Stadio Rocchi torni presto in mano alla città e ai suoi tifosi.
Sì, se ne faccia una ragione, lo stadio è dei tifosi del calcio non suo e dell’architetto Aronne.
Di tanto in tanto si può anche prestare per eventi sportivi alternativi. Quello sì.
Purtroppo lei è giovane e non ricorda i nefasti tempi dei mega e spettacolari concerti organizzati da un fenomeno per quei tempi andati, Chicco Moltoni. I Pooh, Renato Zero, Vasco Rossi, Articolo 31 e chi più ne ha ne metta e di quello che è costato farli tornare verdi e senza cicche di sigarette.
Che ne sa degli indimenticabili match con la Juventus di Platini. L’Udinese di Zico. La Roma di Totti o la Lazio di Paolo Di Canio. Lei non lo sa e quando parla dello Stadio Rocchi così come ha fatto in questo lugubre video, per i tifosi: BESTEMMIA.