Crac televisione RomaUno: bancarotta e falso in bilancio, condannato a 5 anni di carcere Manlio Cerroni

Insieme al “Supremo” il Tribunale ha condannato anche il direttore dell’emittente televisiva Fabio Carmine Esposito. Assolti Flavia Parnasi e Fabrizio Coscione

ROMA – Si è chiuso ieri il processo per bancarotta fraudolenta e falso in bilancio a carico del re dei rifiuti romani Manlio Cerroni editore proprietario dell’emittente televisiva Roma Uno.

La tv locale fu creata e fondata nel 2003 dal patron di Malagrotta Manlio Cerroni. Nel 2015 a rilevare il 100% delle quote della rete, messa sul mercato dall’avvocato in seguito alle inchieste giudiziarie sui rifiuti a Roma, fu l’imprenditore Fabrizio Coscione.

Quel passaggio fu il preludio alla chiusura per 29 dipendenti, di cui 11 giornalisti.

Ieri il Tribunale Fallimentare di Roma ha emesso una sentenza di condanna a 5 anni di reclusione per Manlio Cerroni e il suo direttore di rete Fabio Carmine Esposito.

Assolti invece Flavia Parnasi, sorella del noto imprenditore Luca, accusata di turbativa d’asta. Assoluzione anche per Fabrizio Coscioni che, come detto, nel 2015 rilevò l’emittente ma non riuscì a salvarla dal fallimento.

Secondo la Procura di Roma il dissesto finanziario sarebbe iniziato nel 2009. La somma contestata, poco più di un milione e mezzo di euro sono poco meno di un caffè per Manlio Cerroni ma al quasi centenario re dei rifiuti questa condanna è praticamente irrilevante.