L’ombra della mafia sulla Concorsopoli di Allumiere

Dalle carte dell’inchiesta sul comune di Bari spunta una società che ha organizzato concorsi truccati. E’ la Studio Staff, la stessa che ha organizzato la Concorsopoli della Tolfa. L’incarico fu affidato da Emanuela Sgamma che poi ha vinto il concorso da funzionario (e la sorella è stata assunta in regione). Qualcuno chieda scusa ad Andrea Mori. Chiara Colosimo presidente della Commissione Antimafia ha chiesto le carte e vuole riaprire il caso

ALLUMIERE – Emergono particolari inquietanti dall’inchiesta sull’infiltrazione da parte della criminalità organizzata nel comune di Bari e dall’ispezione Antimafia. Particolari che, come raccontato in un dettagliato servizio trasmesso dal telegiornale della Rai, portano dritti ad Allumiere.

L’ex Presidente dell’azienda di trasporto barese AMTAB, Antonio Di Matteo, dichiara al Tg1: “Sapevamo che per lavorare per le agenzie interinali bisognava che ci fosse dietro un politico, un dipendente dell’Azienda o anche un mafioso”.

Il Tg parla di “assunzioni come strumento di consenso elettorale o espressione di potere mafioso”.

Ad imporre le assunzioni all’AMTAB di Bari sarebbe stato il “clan Parisi”. I Parisi avevano contatti con un’agenzia di Roma che ha organizzato il concorso per autisti, truccando le prove.

L’agenzia è la Studio Staff RU srl, nota alle cronache laziali per aver organizzato la Concorsopoli di Allumiere.

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Una società su cui abbiamo scritto molto nel passato e su cui abbiamo, in tempi non sospetti, avanzato molti dubbi. Sull’agenzia e su chi gli ha affidato l’incarico, persona che dalla Concorsopoli ha tratto vantaggio per sé stessa e per la sua famiglia. Le colpe, invece, sono state date (ingiustamente) ad altri.

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La discussa procedura concorsuale di Allumiere, che ha permesso l’assunzione di decine di politici e amici dei politici (soprattutto del PD) e che è costato il posto (e la carriera politica) a Mauro Buschini, si è svolta nel 2020, in piena pandemia. Gli atti preparatori, però, si sono svolti nel 2019, grazie all’impegno di Emanuela Sgamma, all’epoca impiegata del piccolo comune dei monti della Tolfa.

Il 2 dicembre 2019, con Determinazione n. 366, il Responsabile di settore del Comune di Allumiere, Emanuela Sgamma, procede all’affidamento diretto alla Studio Staff R.U. srl per le procedure concorsuali che sono state poi effettuate nel corso del successivo anno (2020).

Per la procedura vengono stanziati 23.180 mila euro e nella cifra è comprensiva anche della prova preselettiva.

Quindi già nel 2019 il comune di Allumiere aveva certezza che, nelle procedure concorsuali, sarebbero arrivate centinaia di domande e si sarebbero rese necessarie le preselezioni

Ricordiamo che la Studio Staff R.U. srl, prima di essere scelta dalla Sgamma per lo svolgimento della famosa Concorsopoli, negli anni scorsi aveva ricevuto dalla regione Lazio un paio di revoche da incarichi per aver dichiarato il falso (emerso nel corso di una ispezione proprio dagli uffici della regione)

L’affidamento, come detto, è stato firmato da Emanuela Sgamma che in quel periodo era semplice impiegata del comune di Allumiere. La stessa Sgamma, poi, vincerà il concorso a tempo indeterminato cat. D1. Il concorso più “importante”, quello che ha dato a lei e sua sorella l’accesso alla carriera di funzionario a tempo indeterminato. Ricordiamo, infatti, che la sorella di Emanuela, Chiara Sgamma, grazie allo scorrimento della graduatoria oggi risulta essere una delle più giovani funzionarie del Consiglio regionale del Lazio.

Come più volte ricordato, il concorso al centro dell’attenzione della Procura e che è costato la carriera e altro solo ai membri della commissione, è quello impiegatizio, per categoria C1. Quello più appetitoso (funzionari, cat. D1) è stato “accalappiato” dalle sorelle Sgamma ed altre persone vicinissime all’ex sindaco Antonio Pasquini.

Ecco cosa abbiamo scritto all’epoca dei fatti:

Concorsopoli Allumiere – Clamorose rivelazioni: Emanuela Sgamma ha firmato la nomina della Commissione del concorso vinto da lei

“Una delle due vincitrici del concorso (Emanuela Sgamma) ha scritto il bando che lei stessa ha vinto e ha partecipato attivamente alla redazione della Determina dirigenziale che ha nominato la Commissione giudicatrice (che poi l’ha giudicata e promossa).

Emanuela Sgamma, funzionaria del comune di Allumiere, che già prima dell’esplosione dello scandalo “Concorsopoli” lavorava nel comune guidato dall’esponente del PD, Antonio Pasquini. Nel 2019 la Sgamma ha provveduto, attraverso un atto dirigenziale di affidamento diretto, ad assegnare alla Studio Staff srl l’incarico di svolgere le prove preselettive del concorso per istruttori amministrativi. Con i risultati che tutti conosciamo: gli idonei sono passati da 20 a 107, con clamorosi errori nella soglia del punteggio minimo e nell’assegnazione dei punteggi stessi”.

Errori, come sospettavamo già ai tempi di Concorsopoli e visto cosa sta accadendo a Bari, non casuali. 

Questa la successione dei fatti. Il 20 gennaio 2020 il comune di Allumiere bandisce un concorso pubblico per soli esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 2 istruttori amministrativi contabili (CAT. D1), con riserva del 50% per il personale interno all’ente in possesso dei requisiti previsti dal bando di concorso per l’accesso dall’esterno.

Il bando viene scritto e firmato da Emanuela Sgamma, all’epoca dipendente del piccolo comune dei monti della Tolfa ma inquadrata in categoria C1.

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Il 2 aprile dello stesso anno la Sgamma presenta la domanda per partecipare al concorso previsto dal bando da lei stessa scritto e firmato. E che, per pura coincidenza, prevedeva anche la riserva di un posto per il personale interno.

Praticamente se l’è cantata e suonata. Come Emiliano Clementi all’Ater di Civitavecchia: ha scritto il bando e ha vinto il concorso da dirigente. Almeno su Clementi, però, qualcuno si sta muovendo. L’Anticorruzione a breve dirà la sua.

Ma le sorprese non finiscono. Il 10 giugno 2020 viene pubblicata la Determinazione dirigenziale n. 71 che prevede l’istituzione della Commissione giudicatrice del concorso per funzionari.

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La Determina, però, non poteva essere approvata senza il parere di regolarità contabile del servizio finanziario e quindi, nell’atto di nomina della Commissione, viene apposta la firma di Emanuela Sgamma. Grazie al nullaosta della Sgamma, i Commissari hanno potuto ricevere i giusti compensi per l’opera prestata.

Nel “suo” concorso, è vero, non ci sono state le prove preselettive e quindi la Studio Staff non è intervenuta. Però, nel concorsone dei politici e degli amici dei politici di Allumiere, la società coinvolta nelle assunzioni “care” alla criminalità organizzata pugliese e selezionata dalla Sgamma ha avuto una grande influenza. Basti ricordare i nostri articoli, le trasmissioni di Giletti e la discussa (dal PD) Relazione dell’allora Presidente della Commissione Trasparenza della regione Lazio Chiara Colosimo. L’unica, tra i politici presenti in quegli anni in regione, che ha provato con tutte le forze a fare luce su questa oscura vicenda.

Ricordiamo che la Relazione della Colosimo fu affossata dagli altri membri della Commissione Trasparenza che all’epoca erano in maggioranza di centrosinistra. La Colosimo aveva ragione, e le recenti cronache giudiziarie in quel di Bari le stanno rendendo giustizia.

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Forse qualcuno oggi dovrebbe “rivalutare” le posizioni di Andrea Mori e degli altri membri della commissione. Il “pastrocchio” della Concorsopoli di Allumiere era stato studiato bene a tavolino molto tempo prima dell’incarico ottenuto dallo stesso Mori. Atti di affidamento alla Studio Staff, bandi, nomina commissione, rimborsi, ecc. sono stati preparati con cura da Emanuela Sgamma, oggi funzionario a tempo indeterminato del comune di Allumiere (mentre sua sorella ricopre l’incarico di funzionario regionale a vita).

“La stessa azienda interinale al centro dello scandalo concorsopoli di Allumiere, che ha scosso l’intera Regione Lazio durante la giunta Zingaretti, sembrerebbe finita ora anche nelle carte del tribunale di Bari per una analoga vicenda. Sono certa che la commissione parlamentare antimafia farà luce su una situazione che nasconde un vero e proprio sistema: assunzioni come strumento di potere elettorale”. Così Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia.