Viterbo – Lavoratrice malata “spedita” da Poste Italiane a 100 km di distanza. La denuncia dei Cobas

VITERBO – Una lavoratrice impossibilitata per motivi temporanei di salute, a portare la posta, invece di essere inserita nell’organico interno di Viterbo viene  trasferita a Fiumicino.

E’ quanto denunciano dai sindacati autonomi.

“Una lavoratrice storica di Poste Italiane, da sempre impiegata come portalettere nella città di Viterbo, si ammala e non riesce a sostenere lunghi e continuati spostamenti in macchina.
Il medico competente, cioè quello scelto da Poste Italiane, la visita e accerta la patologia, sconsigliando nel referto lunghi spostamenti con mezzi pubblici e privati.
Ci si sarebbe aspettati che Poste Italiane la inserisse fra il personale interno qui a Viterbo, dove vi è un costante sotto organico, permettendo così alla lavoratrice di effettuare le dovute cure e guarire. L’azienda invece, come uno dei peggiori padroni, la colloca alle lavorazioni interne di Fiumicino, punendola di fatto per il suo stato di malattia.
La veridicità dello stato di malattia viene certificato anche dalla Commissione del servizio prevenzione e sicurezza del lavoro della Asl, ma neanche questo smuove Poste che, anzi, minaccia la lavoratrice di non presentarsi più a Viterbo o le verrà contestata l’assenza ingiustificata da Fiumicino.
Pensare che Poste Italiane si vanta di aver ricevuto per il 5 anno consecutivo il titolo di “Top Employer”, cioè miglior datore di lavoro, ci chiediamo che cosa deve essere un cattivo datore.
Sta di fatto che da novembre (inizio del trasferimento forzato) a Viterbo si assumono lavoratori con contratti a termine e si pagano centinaia di ore di straordinario per quelle stesse lavorazioni che avrebbe fatto la lavoratrice impossibilitata agli spostamenti.
Sabato dalle 10.00, siamo in piazza a Viterbo, alle Poste di via Ascenzi, per denunciare il comportamento vergognoso dell’azienda, che lede il diritto alla malattia e pregiudica la stessa guarigione, punendola per il suo stato.
Questo è solo il primo passaggio, abbiamo richiesto un incontro al Prefetto, non ci fermeremo, vogliamo il ritiro immediato del trasferimento”.

Andrea Morucci- Cobas Poste-rsu u.p. di Viterbo

Luca Paolocci Confederazione Cobas Viterbo