BUCAREST – Il capo della Nato Jens Stoltenberg aveva parlato di «attacchi destabilizzanti» pur non essendoci indicazioni che la Russia intendesse colpire un Paese membro dell’Alleanza atlantica.
Era settembre e, anche se la guerra in Medio Oriente ha spostato il focus dell’attenzione internazionale, il conflitto tra Russia e Ucraina si è avvicinato sempre di più al confine con la Romania. Di fatto, sempre più vicino all’Alleanza atlantica. Per questo la Germania ha annunciato che manderà a Bucarest quattro Eurofighter per supportare l’azione della polizia aerea Nato.
La mossa arriva in particolare dopo che detriti di droni abbattuti sono stati ritrovati a poche centinaia di metri dal confine romeno. Nella base militare vicino a Costanza, oltre agli aerei, arriveranno anche un’ottantina di militari tedeschi che andranno a rafforzare il contingente Nato che era stato già implementato dopo l’inizio dell’invasione russa.
Il ruolo della Romania nel conflitto russo-ucraino resta dunque strategico. Anche perché il governo di Bucarest ha dato il via libera alla possibilità di addestrare i piloti ucraini nelle proprie strutture. Martedì – l’annuncio è di oggi – l’Olanda invierà i suoi primi cinque caccia F-16 (ma ne arriveranno ancora da un minimo di 7 a un massimo di 13), che serviranno rafforzare le competenze di volo dei piloti di Kiev.
Ad agosto gli Stati Uniti hanno infatti approvato il trasferimento di aerei da guerra olandesi e danesi di fabbricazione statunitense in Ucraina per sostenere l’esercito di Zelensky, specificando che i caccia potranno volare solo nello spazio aereo della Nato. Insomma, non potranno sconfinare – e quindi attaccare – sul suolo russo. In Romania i Top Gun ucraini saranno coinvolti prima in un corso di aggiornamento, quindi nell’addestramento in volo vero e proprio.