Viterbo – All’Osteria del Vecchio Orologio riconoscimento Slow Food per cucina genuina e territoriale

Il locale in pieno centro medievale è stato menzionato sulla Guida alle Osterie d’Italia 2025

VITERBO – Sono più di 1900 i locali recensiti dalla nuova Guida alle Osterie d’Italia edita nella sua trentacinquesima edizione da Slow Food.
Tra chiocciole e riconoscimenti lungo lo Stivale, alla città di Viterbo è arrivata una menzione per l’Osteria del Vecchio Orologio.
Ad annunciarlo il proprietario e resident chef Paolo Bianchini:
“È un grande onore ed una immensa responsabilità essere l’unico ristorante della città di Viterbo  recensito nella guida Osterie d’Italia.
A dicembre compiremo 20 anni e sto pensando di fare una grande festa con tutti i produttori e gli amici che hanno creduto in me e nella mia proposta enogastronomica.

Il mio è un lavoro molto difficile dove non esistono domeniche libere, feste comandate libere e che mette a dura prova gli affetti che riempiono le nostre giornate.

Questo risultato lo dedico a mia figlia e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e per la quale tutti i giorno trovo la forza e l’ispirazione per continuare questo viaggio d’Amore nei confronti della mia meravigliosa terra. La  Tuscia viterbese.
Un grazie di vero cuore ai miei collaboratori che mi sopportano tutti i giorni”.
Menzione riconosciuta per le seguenti ragioni:

Osteria contemporanea in pieno centro storico all’interno di un meraviglioso palazzo del ‘600 con tre arcate in pietra, arredamento semplice ed essenziale“.

I piatti della tradizione partono da “innumerevoli prodotti d’eccellenza della zona”.

Piatti dedicati alla Tuscia viterbese. Tra i consigliati dalla Guida: il crostino con coregone affumicato, burro salato, cipolla caramellata e i lombrichelli con crema di broccoli e ragù di Susianella, salume tipico di Viterbo, prodotto in quantità limitata. Tra i secondi il coniglio leprino viterbese di produzione locale con castagne e guanciale. Per finire con il gelato all’aleatico specialità dell’Oste.

«Le osterie sono luoghi autentici e accoglienti, sono luoghi di pace diversi da tutti gli altri e noi faremo di tutto per tutelarli» ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

Osti che sono parte di una comunità, quella in cui si riforniscono: dai contadini agli allevatori e ai casari, tutti parte integrante della missione di tutelare e promuovere eccellenze e biodiversità che rendono unico ogni luogo.

Cucina territoriale, selezione degli ingredienti e accoglienza genuina che ha visto per la provincia di Viterbo Chiocciole Slow Food per i seguenti locali: Il Casaletto di Grotte Santo Stefano, Il Calice e la Stella di Canepina,  La Piazzetta del Sole di Farnese e Trattoria del Cimino a Caprarola.

B.F.