Macabro risvolto nella terribile vicenda accaduta un mese fa a Santa Marinella
SANTA MARINELLA – Emergono nuovi dettagli inquietanti sull’aggressione avvenuta nella notte tra il 10 e l’11 maggio lungo l’Aurelia, tra Ladispoli e Santa Marinella, in cui una donna di 38 anni è stata brutalmente picchiata e violentata all’interno di un’auto. A finire ai domiciliari è ora anche un’amica della vittima, presente nel veicolo al momento dei fatti.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la donna – che avrebbe dovuto essere una figura di riferimento per la vittima – non solo non è intervenuta per fermare l’aggressione, ma avrebbe anzi incoraggiato la vittima a non reagire, pronunciando frasi come “stai buona”, mentre gli altri tre occupanti dell’auto, tutti uomini con precedenti penali, la immobilizzavano e la aggredivano.
L’amica è accusata di aver agevolato la violenza sessuale di gruppo e di non aver fatto nulla per impedire le lesioni inflitte alla 38enne, che ha riportato fratture al naso e alle costole. Per questo, nei suoi confronti è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre gli altri tre indagati – operai tra i 30 e i 40 anni – si trovano in carcere.
Secondo gli inquirenti, l’aggressione potrebbe essere stata premeditata. Il conducente avrebbe bloccato le sicure dell’auto per impedire alla donna di fuggire, mentre gli altri due l’aggredivano fisicamente e sessualmente. Una ricostruzione confermata in gran parte dalla testimonianza della vittima.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Civitavecchia, sono ancora in corso. Si ricorda che tutti gli indagati sono da considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, come previsto dal principio di presunzione di innocenza.