Luca Mecarini, avvocato della famiglia Cristiani: “La morte di Leonardo poteva essere evitata”
VITERBO – Proseguono le indagini sulla morte di Leonardo Cristiani, il quindicenne di Vitorchiano deceduto lo scorso 9 giugno in un incidente lungo viale Trieste. Nel pomeriggio di ieri la procura ha effettuato un nuovo sopralluogo sulla scena della tragedia, ancora sotto sequestro. Il fascicolo aperto dal pubblico ministero Massimiliano Siddi ipotizza il reato di omicidio stradale colposo contro ignoti.
Gli accertamenti sono stati affidati ai consulenti tecnici nominati dalla procura, che per circa due ore hanno lavorato sul tratto di strada teatro dell’incidente. Oltre alle strumentazioni classiche, per la prima volta è stato impiegato anche un drone, utile a mappare dall’alto ogni dettaglio utile alla ricostruzione della dinamica. Presenti al sopralluogo anche i genitori di Leonardo, assistiti dagli avvocati Luca Mecarini e Francesca Matteucci, e il loro consulente tecnico Andrea Celestini.
L’attenzione degli inquirenti si concentra soprattutto sulle condizioni del manto stradale. «L’accertamento è fondamentale per capire cosa sia realmente accaduto e se ci siano responsabilità legate alla manutenzione della strada», ha spiegato l’avvocato Mecarini. Secondo la famiglia Cristiani, infatti, le condizioni precarie dell’asfalto potrebbero aver contribuito in modo determinante alla perdita di controllo della moto da parte del giovane.
«Alcuni tratti della carreggiata, sia a monte che a valle del punto dell’incidente, sono già stati sistemati. Questo dimostra che lo stato di degrado era noto e che si poteva intervenire prima. La tragedia di Leonardo, a nostro avviso, poteva essere evitata», ha dichiarato il legale della famiglia.
Oltre al sopralluogo su strada, gli esperti incaricati dovranno esaminare anche il motociclo e il casco del ragazzo, nel tentativo di raccogliere ulteriori elementi utili a chiarire le responsabilità. Solo al termine di tutte le verifiche tecniche sarà possibile delineare un quadro completo su quanto avvenuto quel tragico 9 giugno.
L’inchiesta della procura prosegue dunque a tutto campo, mentre la comunità continua a stringersi attorno alla famiglia Cristiani, che chiede giustizia per la morte del giovane Leonardo.