Cassino – Nuova aggressione al Pronto soccorso: Ugl Salute lancia l’allarme sicurezza

Il sindacato: “Personale sotto stress, servono più posti letto e misure immediate per tutelare i lavoratori”

CASSINO – Nuova aggressione al Pronto soccorso dell’ospedale di Cassino. Nella notte di Ferragosto, secondo quanto riportato da Ugl Salute Frosinone, un’infermiera e un operatore socio-sanitario sarebbero stati colpiti con pugni dai familiari di un paziente in attesa. Un episodio grave, che si inserisce in una serie di violenze ormai sempre più frequenti ai danni degli operatori sanitari.

Il sindacato sottolinea come le condizioni di lavoro del personale siano ormai al limite: turni massacranti, carenza di organico, spazi ridotti a causa di lavori strutturali e un’affluenza di pazienti superiore alla capacità di accoglienza del pronto soccorso. Tutto ciò, spiega la Ugl, contribuisce ad alimentare tensioni e a rendere più probabili episodi di aggressività da parte dell’utenza.

“Le criticità che denunciamo da tempo – afferma l’organizzazione sindacale – compromettono la qualità dell’assistenza e, soprattutto, la sicurezza e la salute dei lavoratori. Il rischio clinico aumenta esponenzialmente e il personale è costretto a operare in condizioni di stress fisico e psicologico estremo, con gravi ripercussioni anche sul benessere psicofisico”.

Alla Regione Lazio viene chiesto un intervento urgente: incremento dei posti letto nei reparti specialistici per ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso, garanzie sulla sicurezza degli operatori e un censimento del personale sanitario, spesso utilizzato in mansioni diverse dal proprio ruolo. UGL Salute sollecita inoltre un sostegno psicologico per infermieri, medici, OSS e tecnici sanitari, sempre più esposti al rischio burnout.

“Non si può più attendere – conclude la sigla sindacale -. È necessario che i vertici aziendali e le istituzioni si assumano le proprie responsabilità, tutelando chi ogni giorno lavora in prima linea per garantire assistenza ai cittadini”.