Al via le “stanze dell’amore” nel carcere di Padova

PADOVA – Partiranno da lunedì 6 ottobre le “stanze dell’amore” all’interno del carcere Due Palazzi di Padova. Verranno collocate vicino ai locali dei colloqui, nel rispetto della privacy.

Il progetto era già stato lanciato all’inizio dello scorso anno, tramite diverse associazioni padovane di volontari che lavorano con i reclusi, alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la parte della legge 26 del luglio 1975 con cui si vietano ai detenuti colloqui con il coniuge senza il controllo a vista del personale di custodia. La sperimentazione durerà 4 mesi.

Il riconoscimento del diritto all’affettività in carcere L’associazione “Ristretti Orizzonti” di Ornella Favero ha chiesto di avviare da subito una sperimentazione, a cui si era opposto il sottosegretario leghista alla Giustizia, il padovano Andrea Ostellari. Nel frattempo però il ministero della Giustizia, ad aprile, aveva emesso le linee-guida per i direttori dei penitenziari per misurarsi con la nuova norma e organizzare la struttura. La nuova direttrice del penitenziario Maria Gabriella Lusi ha così disposto l’apertura delle stanze dopo una richiesta di tre detenuti, attraverso il loro legale, al magistrato di Sorveglianza, il quale ha deciso per l’applicazione della sentenza della Corte Costituzionale.

La stanza dell’amore nel carcere di Padova ha un letto, un televisore e un bagno attiguo, senza possibilità di essere chiusa dall’interno. Per due ore e mezza ci si potrà ritrovare in intimità, in totale riservatezza, in un ambiente il più possibile domestico.

Chi potrà usufruire della stanza dell’amore A decidere chi potrà usufruirne è il giudice di Sorveglianza, chiamato a esprimersi sui singoli casi. Stando ai dati del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria (Dap) del ministero della Giustizia, sarebbero quasi 17mila detenuti potenziali beneficiari della stanza dell’amore in Italia. Non tutti, pero, ne potranno usufruirne: per motivi di sicurezza è escluso chi è sottoposto a regimi detentivi speciali, chi è stato sorpreso con sostanze stupefacenti, telefoni cellulari e oggetti atti a offendere, e i condannati per femminicidio.

Le reazioni La polizia penitenziaria, tramite le proprie organizzazioni sindacali, ha espresso pareri fortemente negativi sulle stanze dell’amore per questioni di sicurezza e scarsità di personale.

Ma linee guida alla mano, gli istituti penitenziari si sono attivati. “Alcuni hanno già gli spazi e altri si dovranno organizzare, – chiarisce a Il Messaggero il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. – Oggi, come governo e ministero, ci stiamo impegnando per realizzare e ampliare i posti disponibili per le celle detentive”. Così, in una previsione al 2027, afferma Ostellari, “avremo 10mila posti in più, ciò che occorre oggi è aumentare gli spazi per garantire dignità ai detenuti e alle persone che nel carcere ci lavorano”.