E’ diventata il simbolo della solidarietà del paese della Tuscia
CIVITA CASTELLANA – Sono arrivati in 11 a casa di Nonna Tatiana, la 63enne di origini ucraine, da oltre vent’anni in Italia e da sei nel borgo della Tuscia. Nella sua casa del centro storico ha accolto i suoi due figli Alessandro e Dimitri con le rispettive mogli e i sette nipoti che vanno dai sei ai diciotto anni, e che, partiti dall’ Ucraina, hanno affrontato un viaggio di 36 ore per scappare dall’invasore russo. La macchina della solidarietà si è presto attivata: parrocchia, Caritas, Comune e scuola si sono messe subito in moto consegnando viveri e vestiari. la Asl ha provveduto ai tamponi e al primo vaccino per i ragazzi. “C’è tanta attenzione e calore nei nostri confronti. Mi sono commossa più di una volta in questi giorni per l’affetto ricevuto” , l’ unica cosa che la preoccupa sono le condizione di salute del nipote Daniele che ha bisogno di cure continue in seguito allo scoppio di una bomba vicino alla sua casa, a Donetsk, nel 2014 . “Una grande vetrata a specchio si ruppe a causa dei bombardamenti e lo colpì alla testa. Per tre giorni è rimasto in coma, poi è stato sottoposto immediatamente a un intervento. Ci dicevano che non sarebbe sopravvissuto. E invece, piano piano, è riuscito a rialzarsi, nonostante la parte destra della sua testa non funzioni bene. Ha bisogno di cure continue, sono angosciata per lui. Ma lo sono anche per tutto quello che sta accadendo nella mia patria». Ha dichiarato la donna a Repubblica.
Lei, che ha sempre fatto più del dovuto: da anni si alza tutte le mattine alle 4.30 per andare a lavorare a Roma in treno, con rientro alle 22, anche in questo momento non si è risparmiata, e anche se il suo appartamento è ora diventato “stretto” non lo è il suo gran cuore.