VITERBO – Asili nido e accesso ai bonus per le famiglie. La modalità sperimentale scelta quest’anno dalla nuova amministrazione, di dare soldi direttamente alle famiglie a rimborso delle rette versate, con l’intento di arrivare alla gratuità solo se se si usufruisce anche dei bonus nazionali (Inps) e regionali (E-family) continua a lasciare perplesse molte famiglie e strutture (LEGGI TUTTO).
Sulla questione è intervenuta la consigliera comunale d’opposizione Alessandra Troncarelli, ex assessore ai servizi sociali della Regione Lazio che conosce bene l’argomento.
“Il paradosso è dare per scontato il raggiungimento della gratuità del nido, che si è prefissa questa amministrazione, poiché per raggiungerla c’è bisogno di cumulare ben tre bonus, quello dell’Inps, della regione e infine quello comunale.
Il bonus Inps è ormai standardizzato, mentre quello regionale E- family esiste per mia volontà politica, quando ero assessore ai servizi sociali, ho scelto di impartire questo ulteriore sostegno. Mentre il bonus comunale è obbligatoriamente connesso agli altri due bonus, come si legge bene nell’avviso “Sarà quindi obbligatorio accedere alle misure rimborsate dall’Ente Regione(E-Family) ed Inps alfine di partecipare al beneficio comunale”, e se queste non dovessero andare a buon fine al comune non interessa.
Quindi una famiglia è obbligata ad iscrivere il proprio figlio senza sapere se riceverà o meno il sostegno economico”.
Secondo l’ ex assessora regionale andava fatto esattamente l’opposto.
“Prima mi dici se posso usufruire di quello comunale, la famiglia si fa due conti e decide se iscrivere il bambino”.
Non potrebbero iscriverlo ed eventualmente rinunciare?
“Questo sarebbe un ulteriore danno per i nidi privati che si troverebbero senza iscritti e contributi”.
Guai per famiglie e lavoratori, che a due mesi dall’ “inizio lezioni” sperano in una repentina soluzione.
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