Roma – Ritorno in grande stile per il Caffè della Pace

ROMA –  L’attesa è finita per il Caffè della Pace, lo storico locale romano tra piazza Navona e il chiostro del Bramante, in passato punto di ritrovo di Federico Fellini, Mario Monicelli e Giuseppe Ungaretti, e protagonista delle notti capitoline (era aperto fin dal 1891 e ha abbassato le serrande da circa otto anni), si avvicina il momento della riapertura, il locale tornerà in attività. “Sarà un ritorno in grande stile: il locale, infatti, è stato completamente restaurato, mediante il recupero di tutti gli arredi storici che ne facevano parte, integrati dentro alcune innovazioni che ne rispettano il pieno la storia. Un ritorno ambizioso: dalla mattina a notte fonda, chiunque potrà sedersi di fronte allo storico bancone (riportato all’antico splendore) o sui tavoli interni ed esterni per fare colazione, per prendere un aperitivo, ma anche per pranzare o cenare – scrivono su Open.it –

La riapertura di questo locale ha un grande significato per la città di Roma. Parliamo di un esercizio commerciale nato nel 1891 (anche se non mancano indizi sul fatto che esistesse anche prima di tale data), che prima della chiusura aveva ottenuto le qualifiche di “bottega storica” e “locale storico d’Italia”, ma che – soprattutto – era stato sempre un luogo di incontro privilegiato per i protagonisti della cultura, del cinema, dello spettacolo e della politica.

Il locale è immerso nella storia di Roma, accanto alla chiesa di Santa Maria della Pace, che ospita il celebre chiostro del Bramante. La lista dei personaggi che avevano eletto il Bar della Pace come luogo d’incontro è infinita; poeti come Ungaretti, registi Monicelli e Bolognini, pittori Schifano, Testa, Angeli e Fioroni, ma anche personaggi dello show business mondiale come Sophia Loren, Madonna e Spike Lee, che nei loro passaggi romani hanno scelto di passare qualche ora in un locale ricco di tradizione. Nomi che servono solo a dare un’idea di cos’era il Bar della Pace; qualsiasi elenco non basterebbe a raccontare fino in fondo la centralità culturale che aveva acquisito quel luogo, anche per merito dell’edera che rivestiva il palazzo. La riapertura del Bar della Pace, accompagnata dalla scelta di conservare e rilanciare il suo stile originario, è una scommessa per gli imprenditori che hanno deciso di rilanciare il locale, ma è anche un banco di prova importante per la città di Roma, che dovrà dimostrare di credere in progetti che non strizzano l’occhiolino al turismo di bassa qualità ma puntano a dare il giusto valore al nostro patrimonio storico e culturale”.