VITERBO – Nei giorni scorsi il Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione ha emesso la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale nei confronti di due soggetti di origine albanese, in passato residenti a Viterbo e attualmente ristretti presso due case di reclusione del Nord Italia
I predetti erano stati condannati perché coinvolti nell’operazione “Erostato”, portata a termine dai Carabinieri di Viterbo, che consentì di scardinare tempo addietro un’organizzazione criminale operante con metodi mafiosi in questo capoluogo.
In particolare i due avevano coadiuvato i vertici dell’organizzazione criminale compiendo azioni intimidatorie e violente, compiute anche con l’utilizzo delle armi, per costringere i gestori di attività commerciali concorrenziali a cessare l’attività o a venire a patti con l’associazione criminosa.
In diversi casi si erano addirittura messi a disposizione per portare a termine spedizioni punitive a scopo intimidatorio.
I provvedimenti sono stati notificati dal personale della Polizia Penitenziaria in servizio presso le case di reclusione ove i due albanesi sono tutt’ora ristretti.
Entrambe le misure di prevenzione della Sorveglianza Speciale, emesse a seguito di una scrupolosa istruttoria effettuata dal personale della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine su richiesta del Questore di Viterbo, avranno decorrenza dal momento della scarcerazione dei due soggetti, obbligandoli per due anni a non rincasare dopo le ore 21,00, a non uscire dall’abitazione prima delle 07,00, a non partecipare a riunioni pubbliche senza il permesso dell’autorità giudiziaria e a non frequentare pregiudicati e persone sottoposte a misure di prevenzione e sicurezza.
L’inosservanza delle prescrizioni e degli obblighi della Sorveglianza Speciale è punita con l’arresto da tre mesi ad un anno.