Tranello dei rilevatori del gas, attenzione soprattutto per gli anziani

A volte tornano. Anzi, loro tornano spesso. Con il tesserino in bella vista, la parlantina sciolta e brillante, l’eloquio abile e convincente. Sono i venditori di rilevatori di gas, che già da qualche anno, si presentano nelle case, soprattutto se abitate da persone anziane, e raccontano di fantomatici obblighi di legge, riuscendo a piazzare strumenti del valore di una ventina di euro l’uno, a 300 euro per ogni “pezzo”.

Fate attenzione stanno girando in questi giorni anche a Viterbo, attualmente stanno attaccando nei condomini una comunicazione su un foglio A4 nei seguenti quartieri “Ellera, Cappuccini e Murialdo”

In allegato il volantino della “TU GAS Srls di Brescia” dedita a “raggirare” le persone anziane battendo sulla paura, sull’ignoranza e sulla fragilità delle persone stesse.

Queste persone si presentano in casa con un tesserino.

Nel corso degli anni i nomi delle società cambiano, quella che si sta presentando adesso si chiama Tu. Gas Srls di Brescia.

In pratica il venditore, che si sofferma più volentieri con persone anziane e sole in casa, crea il panico nel proprio interlocutore.

Come?

Facendo un breve controllo dell’impianto a gas, paventando possibili fughe, annunciando la necessità di adeguarsi alle normative europee, facilitati in questo dall’obbligo, quello sì reale, di dotarsi di valvole termostatiche entro l’anno.

Più di qualcuno prende paura e acquista questi rilevatori a un prezzo assurdo, intimorito dal venditore.

C’è da mettere in luce alcune cose.

La prima è che non possiamo definirla propriamente una truffa, o quantomeno è una truffa difficilmente dimostrabile. Il rilevatore probabilmente ha una sua funzione, anche se venduto a un prezzo esagerato.

La seconda è che, purtroppo, a tali individui, gli viene consentito di mettere un avviso all’ingresso del palazzo annunciando la possibile visita di questi operatori del gas.

Però c’è chiaramente l’ombra del raggiro. Intanto loro non fanno capire di essere dei semplici dipendenti di una società bresciana che vende questo rilevatore e non una azienda che fornisce gas, come fanno invece intendere. In più raccontano di norme che non esistono per creare il panico».

In ogni caso, una scappatoia esiste: C’è tempo 14 giorni per recedere dal contratto.

Lo si fa con una raccomandata con ricevuta di ritorno, ma comunque la modalità è spiegata nella copia commissione rilasciata dall’azienda. Loro chiedono anche il codice iban per restituire i soldi.

Invitiamo chi recede a informarsi prima presso la propria banca come comportarsi nell’ambito di quest’ultima richiesta.