Ater Provincia di Roma, dopo il disastro Zaccariello la regione Lazio invita Forza Italia a farsi avanti

Il commissario costretto alle dimissioni scrive una lettera dove si autoaccusa dei disastrosi bilanci degli ultimi anni. Intanto sta per scoppiare un nuovo caso, questa volta a Civitavecchia

ROMA – Il nostro lavoro di inchiesta è servito a dare una grossa mano alla regione Lazio a disfarsi di uno dei commissari peggiori degli ultimi anni in servizio presso le Ater. In questo caso parliamo di Giuseppe Zaccariello (nella foto di apertura) costretto ieri a rassegnare le dimissioni per evitare di essere cacciato.

Proprio quella lettera di dimissioni è al centro del dibattito della politica regionale che ora cerca il sostituto.

dimissioni zaccariello

Giuseppe Zaccariello era stato nominato da Nicola Zingaretti, cacciato una prima volta da Vincenzi è stato poi riesumato dalla Lega per volontà della consigliera regionale Laura Cartaginese.

Posizione che ha rischiato di far saltare la poltrona all’assessore Ciacciarelli che, fino all’ultimo, ha cercato di difendere la sua unica consigliera rimasta sugli scranni del consiglio regionale.

Se Zaccariello è da anni alla guida dell’Ater Provincia di Roma perché si è autoaccusato della mancata approvazione dei bilanci, mancanza di risorse e di avere una situazione finanziaria sull’orlo del default?

Al momento rimane cosa poco comprensibile ma a far luce potrebbe essere la Procura della Repubblica di Roma che ha ricevuto un corposo dossier sulle attività fin qui svolte dall’ormai ex commissario straordinario Giuseppe Zaccariello.

Chiuso il caso Ater Provincia di Roma ci sono altre due realtà che rischiano di esplodere da un momento all’altro. La prima della quale abbiamo già parlato è quella di Ater Roma dove è pendente un ricorso al Tar del Lazio promosso da Fabrizio Urbani, attualmente direttore generale a Viterbo, che non ha gradito la propria esclusione.

Stefano Amici neo direttore generale dell’Ater di Civitavecchia

L’altra situazione incandescente riguarda invece Civitavecchia dove l’attuale commissario Ater, Massimiliano Fasoli, è al centro di feroci polemiche (al momento sotterranee tra i partiti del centrodestra) non solo per come sta gestendo l’ente (cioè non sta facendo niente) ma soprattutto perché ha proceduto alla nomina del direttore generale in modo del tutto irrituale.

Pubblicato il bando di ricerca di questa figura apicale sono arrivate al protocollo 11 candidature. La commissione ha verificato l’idoneità per 10 di loro.

Tra questi dieci, invece di fare un finto colloquio come sempre accade in questi casi e poi scegliere il “migliore” di loro, il commissario Fasoli ha stabilito che, da curriculum, il migliore fosse tale ingegner Stefano Amici e quindi ha provveduto d’impero a fare la sua nomina.

Torneremo presto su questa vicenda molto presto. Prima dobbiamo leggere le carte con attenzione.

BP-60C31_20240701_111555