Il Comune affonda nel ponte del 2 giugno che certifica il fallimento della giunta Sposetti. A trarne beneficio le località balneari limitrofe che ringraziano e accolgono degnamente i bagnanti
TARQUINIA – Non serve scomodare località balneari di punta come la Puglia, la Sardegna o la Sicilia. Basta guardare un po’ più in là, verso nord o sud: da Montalto di Castro all’Argentario, il ponte del 2 giugno ha regalato spiagge pulite e turisti soddisfatti. Stessa situazione tra Santa Marinella e Santa Severa, mete storiche dei bagnanti romani.
A Tarquinia, invece, sembra che tutto si sia fermato all’indomani delle ultime elezioni. E purtroppo non è un modo di dire.
Mentre altrove il turismo viene valorizzato, coccolato e visto come risorsa preziosa, nella città amministrata dalla giunta Sposetti sembra accadere l’opposto. Chi frequenta le spiagge libere (molti dei quali provenienti da fuori) viene praticamente respinto, come se fosse un fastidio da allontanare.
Le immagini del ponte del 2 giugno parlano chiaro: alcune delle spiagge più frequentate non sono state minimamente pulite né preparate ad accogliere l’afflusso, ampiamente prevedibile, di bagnanti.
Senza troppi giri di parole: uno scenario indecoroso. Nella spiaggia delle Saline i turisti sono stati costretti a piantare gli ombrelloni tra sporcizia, detriti e bancali di legno con chiodi arrugginiti a vista. Non solo incuria, ma anche pericolo. A San Giorgio, in alcuni tratti, era impossibile distendere due asciugamani a causa dei cumuli di rifiuti.
Il fallimento dell’amministrazione comunale è sotto gli occhi di tutti. E persino i pochi sostenitori rimasti iniziano a vacillare. Tra turisti delusi che guardano altrove (verso Montalto o Santa Marinella) e prenotazioni che iniziano a saltare, Tarquinia rischia di affrontare un’estate da dimenticare. Un flop annunciato. Un flop firmato Sposetti.