ROMA – Federdiabete Lazio lancia un duro attacco contro la nuova gara d’appalto regionale per la fornitura di presidi per la cura del diabete, definendola “la peggiore mai vista” e chiedendone il ritiro immediato. L’associazione, che rappresenta le persone con diabete nella regione, si rivolge direttamente al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e al direttore generale della Sanità, Massimo Urbani, denunciando gravi criticità che metterebbero a rischio la salute di circa 400.000 pazienti.
“La gara è stata pubblicata senza alcun confronto con le associazioni dei pazienti o le società scientifiche”, accusa Lina Delle Monache, presidente di Federdiabete Lazio. “È stato eretto un muro al dialogo, in contrasto con i principi della sanità partecipata”.
Tra i punti più contestati:
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Limitato numero di fornitori per le strisce glicemiche: solo tre aggiudicatari previsti, a fronte di un mercato in cui cinque aziende coprono la maggioranza dei dispositivi. Una scelta che potrebbe costringere oltre 250.000 pazienti a cambiare glucometro.
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Un solo fornitore per lotto di aghi: un sistema che, secondo l’associazione, ha già causato interruzioni del servizio in passato e non garantisce alternative per categorie fragili come bambini e anziani.
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Presidi di bassa qualità: molti pazienti avrebbero segnalato dispositivi dolorosi o difettosi, costringendoli ad acquisti a proprie spese.
L’associazione evidenzia anche il potenziale impatto organizzativo sulle strutture sanitarie: i Centri di Diabetologia non riuscirebbero a garantire un’adeguata educazione terapeutica sull’uso dei nuovi dispositivi, con rischi di errori, peggioramento dell’aderenza alle cure e maggiori accessi impropri ai pronto soccorso.
Malgrado l’invio di quattro ricorsi al TAR e un’istanza all’ANAC, oltre al parere negativo delle società scientifiche AMD, SID e SIEDP, la Regione non avrebbe ancora risposto alle richieste di modifica.
Federdiabete Lazio propone soluzioni concrete: ampliare il numero di fornitori, garantire la presenza di alternative per ogni lotto, e ispirarsi a modelli di gara precedenti più efficaci. “Il diabete non è una malattia standardizzata”, afferma Delle Monache. “Servono presidi personalizzati e di qualità, non semplificazioni burocratiche”.
L’associazione conclude con un appello urgente: ritirare la gara, riaprire il dialogo e riscrivere un bando equo e centrato sulla salute dei cittadini. “Risparmiare si può, ma solo investendo in salute, non sacrificandola”.