Soriano nel Cimino – Punto da un insetto, muore dopo tre giorni di agonia

Shock anafilattico per il 68enne Massimo Capati, storico fruttivendolo del paese, ieri i funerali

SORIANO NEL CIMINO – Un grave lutto ha colpito la comunità di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo: Massimo Capati, 68 anni, è scomparso giovedì scorso all’ospedale Santa Rosa, dopo tre giorni di agonia a seguito di uno shock anafilattico provocato dalla puntura di un insetto.

Massimo Capati era una figura conosciuta e amata nel paese: per anni aveva gestito un noto negozio di frutta e verdura nel cuore del centro storico, diventando un volto familiare per generazioni di sorianesi. La tragedia si è consumata mentre stava innaffiando il giardino di casa: dopo la puntura dell’insetto, le sue condizioni si sono rapidamente aggravate. Nonostante il ricovero d’urgenza e i tentativi dei medici, il suo cuore ha smesso di battere dopo giorni di lotta.

Oggi la comunità si è stretta intorno alla famiglia durante i funerali che si sono svolti nel Duomo di Soriano. Tanti amici, conoscenti e semplici cittadini hanno voluto dare l’ultimo saluto a un uomo descritto da tutti come generoso, laborioso e legato profondamente alla sua famiglia.

Tra i tanti messaggi di cordoglio, particolarmente toccante il ricordo dell’ex sindaco Fabio Menicacci:

“Oggi ero venuto a Soriano per un giorno di festa. La notizia ha sconvolto non solo me, ma la maggior parte dei sorianesi. Ostinato, hai continuato a fare il ‘caprone’ anche contro i consigli di chi ti è stato sempre vicino. In un lampo ho rivisto i bei tempi: i bambini piccoli, la pizza insieme, le cene ad Amelia, le bevute fatte alla salute di chi ci voleva bene. Chi ti ha conosciuto ha potuto solo apprezzarti: una vita dedicata alla famiglia e al lavoro. Mancherai, mancherai, mancherai. Un giorno ci incontreremo ancora per raccontarci dei bei tempi. Fai buon viaggio uomo buono, amico sincero, padre e marito meraviglioso.”

La scomparsa di Massimo Capati lascia un grande vuoto non solo nella sua famiglia, ma in tutta la comunità di Soriano nel Cimino che, oggi più che mai, ne ricorda l’umanità, la dedizione al lavoro e il sorriso sempre pronto dietro al bancone della sua bottega.