Concorsopoli Allumiere – Patané (Pd): “Operare correttamente per raggiungere la verità”

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: Gentile Direttore, ho letto con stupore il pezzo “Concorsopoli Allumiere – Il PD (sotto elezioni a Roma) rinvia la discussione sulla relazione della Commissione Trasparenza”, del 12 Ottobre 2021, firmato dalla “Redazione Centrale”, che riporta una serie di inesattezze che vorrei confutare a buon nome delle istituzioni, del Partito Democratico e dell’operato del sottoscritto, perché stravolgono il senso del nostro agire, che anche voi sulla vostra testata avete riconosciuto più volte come rigoroso e puntuale.

Vorrei pertanto ripercorrere le ultime tappe di questa vicenda per far comprendere meglio sia in fatto che in termini regolamentari cosa è accaduto.

Il 22 luglio è stata inviata una bozza di relazione redatta dalla Presidente della XIII Commissione via pec ai commissari della commissione stessa.

Il 2 agosto è stato convocato dalla Presidente l’Ufficio di presidenza della Commissione per discutere su come proseguire i lavori. Ho fatto presente da subito in quella sede che avremmo voluto emendare come maggioranza la relazione che ci era stata inviata. La risposta della Presidente è stata invece che la relazione a suo avviso era solo osservabile e che non avrebbe concesso termine per emendamenti ma solo per osservazioni.

Stante la diversità di vedute sull’interpretazione regolamentare la Presidente della commissione inviava in data 3 agosto una lettera al presidente del Consiglio regionale nella quale lo informava, da un lato di voler concedere termine per le osservazioni e, dall’altro, che tale termine sarebbe stato assegnato dopo il collegato e dopo la pausa estiva.

In data 6 agosto Il Presidente Vincenzi rispondeva alla missiva della Presidente Colosimo che ai sensi dell’art.73 del Regolamento che disciplina il modus operandi dell’approvazione dei testi non legislativi in aula – applicabile per analogia alle commissioni, perché così prevede espressamente il regolamento – si sarebbe dovuto concedere un congruo termine per gli emendamenti dopo la pausa estiva, anziché per le osservazioni.

In data 8 agosto la Presidente Colosimo rispondeva al Presidente Vincenzi che a suo avviso l’interpretazione data dalla Presidenza dell’Aula era sbagliata e che avrebbe invece concesso termine per le osservazioni subito dopo la pausa estiva.

Trascorsa la pausa estiva senza aver mai più convocato l’Ufficio di Presidenza della Commissione, e senza aver mai convocato la commissione per la discussione generale sulla relazione, la Presidente tra il 22 e il 23 settembre inviava mail e pec a tutti i consiglieri regionali nella quale informava di aver stabilito i termini per la presentazione delle osservazioni per il 29 settembre.

A questo punto visto che la presidente Colosimo non aveva ritenuto di dover accogliere alcuna delle richieste formulate (né quella sull’emendabilità formulata da me e con nota del presidente Vincenzi, né quella sulla necessità di effettuare la discussione generale) in data 27 settembre è stata inviata a firma della maggioranza della commissione una lettera alla Presidente Colosimo nella quale si chiedeva il rispetto dei diritti dei commissari, di poter emendare l’atto in questione, di poter effettuare la discussione generale e di poterla effettuare prima della concessione dei termini per gli emendamenti/osservazioni. La discussione generale è proceduralmente anteposta e prioritaria rispetto agli emendamenti/osservazioni. A questo fine si chiedeva lo spostamento dei termini anche per la concomitanza del primo turno delle elezioni amministrative in tutto il Lazio.
La risposta della Presidente Colosimo, inviata il 28 settembre, anche in questo caso era negativa su tutta la linea: nessuna possibilità di emendare la sua relazione, nessun anticipo della discussione generale ai termini per le osservazioni, nessun rinvio.

A questo punto ricevevamo convocazione della Commissione per il giorno 11 ottobre, nella quale l’unica cosa che ci restava da fare, non avendo avuto soddisfazione alle nostre ragioni che per due mesi con atti formali ed informali abbiamo tentato di spiegare alla Presidente Colosimo, era porre le stesse questioni come questione preliminare ed invocare la giunta per il regolamento sull’applicazione dell’art.73.

Fin qui la fredda cronaca dei fatti che spero possa essere utile a dimostrare come da parte nostra non c’è stato alcun atto finalizzato a rinviare la discussione o l’approvazione della relazione. Quando scrivete che il sottoscritto avrebbe “allungato il brodo” o che mi sfuggirebbe il particolare che sono tre mesi che la relazione è stata depositata, scrivete dunque due inesattezze. Il particolare evidentemente sfugge a voi: se il 2 agosto fossero state riconosciute le stesse ragioni che ho posto l’11 ottobre in commissione a quest’ora la relazione sarebbe già stata approvata.
Purtroppo non è stato così e pagheremo i ritardi di chi ha voluto incaponirsi su un’interpretazione artificiosa del regolamento nonostante una lettera precisa del Presidente dell’aula già conosciuta il 6 agosto.

Oltre questo avete scritto inesattezze (apprezzate almeno la gentilezza nell’utilizzo dei termini) quando vi siete lanciati in interpretazioni regolamentari addirittura paventando che il sottoscritto predicherebbe bene, chiedendo l’emendabilità di un atto, e razzolerebbe male avendo consentito la presentazione di osservazioni in altre occasioni come nel caso della delibera di Giunta n.57 sulle linee gran turismo. L’attenuante che vi do è che non tutti debbono essere esperti di diritto regionale, il rimprovero che vi faccio è che se non siete esperti non vi dovete lanciare in accuse alle persone. Spero pertanto di poter chiarire definitivamente perché.

La questione osservabilità/emendabilità è semplice. Quando la Commissione analizza atti amministrativi non propri, ma di provenienza esterna (come nel caso delle delibere di Giunta) oppure su provvedimenti non propri ma, ad esempio, propri di un’altra commissione opera in sede referente e secondaria, ed è chiamata ad esprimere un mero “parere”. Tale parere se favorevole può essere accompagnato da “osservazioni” (art.58 regolamento). In questo caso la Commissione esprime parere con osservazioni, ma non approva il provvedimento perché è la Giunta o la Commissione primaria di competenza che approva l’atto. Questo è il caso precipuo della delibera n.57, su cui la mia commissione era chiamata all’espressione di mero parere che abbiamo corredato di osservazioni e che poi la Giunta ha approvato.

Nel caso invece delle proposte di legge di competenza della Commissione (anche provenienti dalla Giunta) o degli atti non legislativi ma di competenza propria nei quali la Commissione opera in sede deliberante, come nel caso della relazione al Concorso di Allumiere l’atto è collegiale della Commissione e non esiste che la Commissione e i suoi commissari possano meramente “osservare” anziché concorrere fattivamente attraverso emendamenti alla scrittura dell’atto. Sarebbe fuori da qualsiasi logica anche semplicemente intuitiva, oltre che fuori dal regolamento, dallo Statuto e dal diritto positivo. Giova ricordare che le osservazioni, a differenza degli emendamenti, non modificano l’atto né vincolano il soggetto che è chiamato ad adottare quel provvedimento. Pertanto, le osservazioni possono anche non essere prese in considerazione, a differenza degli emendamenti che una volta approvati, al contrario, intervengono modificando puntualmente l’atto in questione.

Se sulla relazione di Allumiere che è un atto proprio della commissione si toglie il diritto ai singoli commissari di proporre emendamenti, cioè di modificare il testo della relazione proposta dalla Presidente si afferma un precedente gravissimo: che negli atti propri di una commissione che opera in sede deliberante il presidente propone e gli altri commissari non possono fare altro che “osservare” meramente, cioè esprimere un parere! Senza poter incidere sull’atto che la commissione nella sua collegialità deve approvare.
Ve lo ribadisco: “non si è mai fatto!”, non è mai avvenuta una violazione così palese delle regole del consiglio e del diritto/dovere dei commissari di concorrere concretamente alla deliberazione di un atto.

Certo di avervi spiegato le ragioni della mia richiesta di rinvio della questione alla Giunta del Regolamento, sono convinto che non si possa chiedere il rispetto delle regole a proposito del concorso di Allumiere e poi fare spallucce quando si devono applicare in consiglio le regole di funzionamento di una istituzione.

Infine e concludo: la rapida approvazione della relazione sta a cuore anche noi e spero che presto ci venga data la possibilità di poter concorrere a scriverla e ad emendarla. Perché il nostro mestiere non è fare i passacarte dei presidenti di commissione di turno, ma rappresentare chi ci ha eletto in modo consapevole e incisivo.

Cordiali saluti
Eugenio Patané

 

La redazione risponde

Gentile presidente Patané, come ha giustamente ricordato, la nostra redazione ha più volte espresso giudizi positivi sul suo operato nei lavori nella XIII Commissione e per questo motivo ,da parte nostra, non c’è nessuna volontà di mettere in discussione la sua riconosciuta correttezza.

La risposta all’articolo pubblicato dalla nostra testata che ci ha inoltrato, mette in risalto, ancora una volta, la sua determinazione nel cercare di chiarire ogni punto oscuro di questa vicenda vergognosa. Nell’articolo, inoltre, si fa riferimento ad un provvedimento approvato nella commissione da lei presieduta soltanto a titolo di esempio, ma sono tanti altri (nelle altre commissioni) i provvedimenti approvati senza che fosse data la possibilità ai consiglieri regionali di poter emendare.

La strada percorsa per cercare di chiarire l’interpretazione regolamentare alla Giunta per il Regolamento, come da lei suggerito in Commissione, rappresenta un atto di totale trasparenza.

Speriamo che, una volta risolta la questione interpretativa, i lavori possano precedere spediti, come da lei auspicato, per consegnare al Presedente del Consiglio regionale una relazione condivisa da tutti e che rappresenti fedelmente quanto emerso nelle numerose Audizioni tenutesi.