VITERBO – Duro colpo allo spaccio in città. In due distinte operazioni a poche ore una dall’altra nei giorni scorsi la polizia ha stroncato due canali di rifornimento delle piazze di spaccio viterbesi sequestrando quasi un chilo di cocaina. In manette due stranieri, un albanese e un uomo del Medio Oriente che custodivano lo stupefacente in immobili nelle loro disponibilità.
Il primo ad essere arrestato è stato l’albanese lunedì scorso. Gli agenti della squadra mobile lo stavano seguendo da tempo. Lunedì hanno iniziato a seguire la sua auto.
Dopo un aver percorso diverse strade nell’immediata periferia del capoluogo si è fermato davanti a un casolare abbandonato che, poi si è scoperto, era stato il luogo scelto per “stoccare” la droga che poi veniva spacciata in città. Gli agenti hanno notato infatti l’albanese mentre rovistava, apparentemente senza un perché, tra i cumuli di calcinacci presenti nell’immobile.
A quel punto gli agenti hanno fatto irruzione ed hanno scoperto che tra quei calcinacci era nascosta una busta una busta bianca con all’interno 30 involucri che contenevano una polvere bianca che poi è risultata essere, dopo i test, della cocaina. in tutto 8 netti. Poco lontano gli agenti hanno trovato anche un bilancino e materiale per il confezionamento delle dosi. il 23enne albanese dunque è stato arrestato e trasferito nel carcere di Mammagialla.
Il giorno successivo, in serata, gli agenti della squadra mobile sono entrati di nuovo in azione in un negozio del centro storico gestito da un 38enne originario del Kuwait. Il blitz è partito dall’attività commerciale per poi estendersi nell’abitazione dello straniero dove, al termine della perquisizione, sono stati trovato 125 grammi di cocaina. Anche in questo caso è stato sequestrato un bilancino di precisione e del materiale che gli investigatori ritengono idoneo al confezionamento delle dosi.
Su disposizione del pm di turno il 38enne è stato messo agli arresti domiciliari poi, dopo la direttissima davanti al gip del tribunale di Viterbo che ha convalidato il fermo, la misura cautelare è stata attenuata ed ha solo l’obbligo di firma in attesa del giudizio.
Gli investigatori sono al lavoro per cercare di capire se i due stranieri erano legati allo stesso giro di droga e facevano riferimento allo stesso canale di rifornimento.