VITERBO – La commissione Antimafia chiede di riaprire le indagini sul sulla morte di Attilio Manca (nella foto), l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto trovato morto il 12 febbraio del 2004 nella sua casa a Viterbo.
La morte del medico che lavorava a Belcolle è stata archiviata dalla procura di Viterbo come un’overdose ma contro quelle conclusioni si batte da sempre la sua famiglia che a più riprese ha chiesto di indagare sull’ipotesi dell’omicidio di mafia.
“Dopo tanti anni, il lungo lavoro portato avanti assieme ai miei colleghi ha dato i suoi frutti: ieri in Commissione Antimafia è finalmente passata la relazione a mia prima firma sulla morte di Attilio Manca, il giovane medico trovato senza vita nella sua casa di Viterbo nel 2004 in circostanze mai del tutto chiarite. Una storia oscurata dall’ombra della mafia e del boss Bernardo Provenzano, che proprio da Attilio – giovane e brillante urologo – si sarebbe fatto operare in Francia e che per assicurarsi il suo silenzio lo avrebbe fatto uccidere”.
Lo dichiara Piera Aiello deputata del gruppo Misto, testimone di giustizia e candidata alla Camera per Unione Popolare.
“La commissione parlamentare antimafia ha approvato all’unanimità la relazione sull’omicidio di Attilio. Volevo aspettare la pubblicazione della relazione prima di dare la notizia, ma siccome già molti ne sono a conoscenza, ho ritenuto opportuno scrivere qualcosa. Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Intanto un grazie di cuore a tutti i componenti della Commissione ed in particolare a Piera Aiello, Stefania Ascari Federica Fabbretti e Giulia Sarti”, dice la mamma dell’urologo Angela Manca.