Dei leoni da tastiera (Massimo Erbetti e Marco Trulli) neanche “l’ombra”
VITERBO – Roberto Vannacci ha fatto registrare per la prima volta dall’inizio degli eventi culturali di “Ombre Festival” il tutto esaurito.
Prima del suo arrivo i tanti leoni da tastiera si sono adoperati nel far sapere che sarebbero stati presenti anche loro lì per impedire che il generale parlasse del suo eretico libro.
La democrazia della censura sinistra non ha funzionato. Ieri sera a piazza della Repubblica, non c’è stata traccia di Arcigay Viterbo, Arci Viterbo, A.U.S.F. Viterbo, APS Kyanos, Auser Tuscia, Auser Viterbo – Viola del pensiero, AUCS Onlus, Anteas Viterbo, Casa dei Diritti, Sociali della Tuscia, Casa delle Donne Parva, Erinna APS, L’Altro Circolo – Centro Culturale di Iniziativa Omosessuale – APS, Perché io segno e ultimo ma non meno importante per dichiarazioni di “guerra” il pentastellato Massimo Erbetti.
C’erano però centinaia di persone. Tante. Tantissime come mai viste dall’inizio di “Ombre Festival”. Applausi, strette di mano, foto e firma copie interminabile.
La censura non c’è stata e l’articolo 21 della nostra Costituzione ha esercitato il massimo della sua espressione.
Ieri è stata l’occasione per ricordare la seconda assoluzione incassata dall’europarlamentare della Lega dopo quella sulla fantomatica diffamazione alla pallavolista Paola Enogu.
Il giudice delle indagini preliminari del tribunale militare di Roma, a scioglimento della riserva formulata per le due denunce presentate in merito al libro «Il mondo al contrario» del generale Roberto Vannacci, le ha archiviate con riferimento a tutti i fatti contestati fatta eccezione per una eventuale diffamazione militare relativa ad un soggetto menzionato nel testo, per il cui vaglio e approfondimento ha assegnato alla procura militare il termine di quattro mesi per svolgere ulteriori indagini. Sono invece stati esclusi i reati di istigazione all’odio razziale a disobbedire alle leggi o a commettere reati.