VITERBO – Hanno sfondato tutti i pannelli di recinzione della callara del Bullicame. I soliti ignoti, così rimarranno visto che le telecamere non erano attive, si sono introdotti nel sito citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia (l’ingresso dell’Inferno) e hanno distrutto i pannelli di vetro che avevano la duplice funzione, recinzione di protezione della storica fonte termale simbolo di Viterbo dove l’acqua esce bollente e la possibilità di vederla senza avere la possibilità di avvicinarsi (vista la pericolisità).
Sul posto c’era il presidente di Viterbo Civica, Lucio Matteucci, che ha denunciato per primo il fatto e fotografato per intero lo sfregio e chiamato la Polizia Scientifica che ha fatto tutti i rilievi necessari nella speranza di poter risalire agli autori di questa bravata.
«Hanno sfondato tutto – dice Matteucci – non si salva neanche una delle recinzioni. Il simbolo della città è stato sfregiato. Le hanno rotte utilizzando un palo. Sono stati avvisati tutti, il Prefetto, il sindaco Leonardo Michelini, Giulio Marini, l’ex assessore. Tutti».
Intorno alla callara ci sono delle telecamere di sorveglianza, ma pare che non funzionino e quindi si dovrà ricorrere a qualche testimonianza.
Chi ha fatto questo gesto non ha procurato solo danni materiali ma ha ferito un simbolo della città insieme a Santa Rosa.