Una vera liberazione per il litorale nord e la provincia di Viterbo con Porrello e Blasi totalmente anonimi ed inutili per il territorio. Intanto sono in corso grandi manovre in tutti i partiti
ROMA – “Il Movimento c’è, non c’è, non lo so se è disintegrato, se è molecolare o quantico”. Così il co-fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, dichiara in un video postato sul suo blog.
“La cosa che so – ha proseguito – è che i nostri due mandati sono la nostra luce in questa tenebra incredibile. I due mandati sono l’interpretazione della politica in un altro modo. I due mandati sono un antibiotico. Sia io che Casaleggio quando abbiamo fatto queste regole non le abbiamo fatto per per avere dei titoli, degli incarichi, ma le abbiamo fatto perché ci vuole l’interpretazione della politica in un altro modo.
La verità è che tutti questi sconvolgimenti dentro il nostro movimento, queste sparizioni da una parte all’altra, queste defezioni, sono causate da questa legge che è innaturale. C’è gente che fa questo lavoro, entra in politica per diventare poi una cartelletta: Giggino (Di Maio, ndr) la cartelletta adesso è di là che aspetta di archiviarsi in qualche ministero della Nato. E ha chiamato decine e decine di cartellette insieme a lui, e aspettano di essere archiviati a loro volta in qualche ministero. Questa legge dei due mandati – ha incalzato Grillo – deve diventare una legge di Stato”.
Alla luce di questa dichiarazione appare subito chiaro che alle prossime elezioni regionali ci sarà un vero e proprio ripulisti. Non potranno ricandidarsi, infatti, Devid Porrello, Silvia Blasi, Valentina Corrado e Roberta Lombardi.
Andrea PalmieriTranne le ultime due che sono ormai appendici del Partito Democratico da quando nominate assessore, Porrello e Blasi sono ai titoli di coda.
Il loro percorso iniziato nel lontano 2013 è stato pressoché anonimo. Poco sono serviti sul territorio “violentato” da autorizzazioni regionali e invasi dai rifiuti e permessi a costruire per biodigestori, termovalorizzatori, centinaia di ettari di fotovoltaico e chi più ne ha ne metta. Flebili voci asservite al potere che hanno iniziato un lento ma inesorabile conto alla rovescia con conseguente vitalizio a coronare la loro permanenza alla Pisana.
Al posto di Devid Porrello si narra, tra i corridoi della Pisana, dove è facile incontrare il suo “wind for life” Manunta, sia pronta la candidatura di un altro civitavecchiese e pentastellato della prima ora, Andrea Palmieri in accoppiata con Daniela Lucernoni.
Per tutti gli altri i partiti i rispettivi coordinatori regionali sono al lavoro per trovare candidature autorevoli e competitive.
Tornando al M5S qualcuno già parla di dimissioni strategiche a pochi giorni dal voto per migrare dalle parti di Calenda nel partito Azione o Italia Viva con Matteo Renzi che sono in piena campagna acquisti con il “pariolino” più gettonato.
Nel Partito Democratico i giochi sono fatti con la riconferma di Enrico Panunzi, Alessandra Troncarelli e Gino De Paolis con l’incognita Patrizio Scilipoti.
Nella Lega sono pronti a scendere in campo il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci sul fronte viterbese e Luca Quintavalle per il litorale nord.
Fratelli d’Italia ha l’imbarazzo della scelta e, stando ai numeri, saranno eletti tra i dieci e i quindi consigliere regionali in tutto il Lazio.
Viterbo si presenta con Daniele Sabatini e Laura Allegrini. Civitavecchia punterà, con tutta probabilità, su Giancarlo Frascarelli.
Forza Italia scegli l’usato garantito, Giulio Marini nella Tuscia e Alessandro Battilocchio nella Città di Traiano.
Difficile la riconferma di Marietta Tidei in Regione perché Matteo Renzi la vede bene in Parlamento.
Calenda e il partito Azione sono la novità che potrebbe consentire altre sorprese dall’alto del 6% stimato dai sondaggisti. In questo caso, salvo clamorosi intoppi dell’ultima ora, fortissime sono le quotazioni che vedono Roberto D’Ottavio sempre più lontano da Forza Italia dopo che il partito ha deciso di puntare sull’onorevole Battilocchio.
Su Viterbo Calenda è dato a zero (risultati catastrofici alle ultime amministrative) ma qualcuno, anche solo per occupare la casella, sarà individuato. La scelta è ampia. Si va da Giacomo Barelli a Filippo Rossi passando per Dominga Martinez. Non è il massimo (in tre non arrivano a duecento voti) ma meglio di niente.